Il debito sale a 1.911 miliardi

Fonte: Il Sole 24 Ore

ROMA – Continua a crescere il debito pubblico italiano. A luglio, secondo i dati di Bankitalia, il debito ha toccato il nuovo massimo storico arrivando a 1.911,8 miliardi di euro, 10 miliardi di euro in più rispetto al mese precedente. Il rapporto debito-Pil, che è il parametro che rileva ai fini di Maastricht, sarà intorno al 120 per cento del Pil a fine anno, anche per effetto di un denominatore più modesto del previsto intorno al +0,6-0,8 per cento. Ormai da quattro mesi il debito pubblico ha ripreso a salire e da marzo a luglio è aumentato di 43 miliardi di euro dopo un trimestre di flessione che aveva portato il debito pubblico a 1.868 miliardi di euro. Su base annuale il debito è aumentato di 73 miliardi di euro, in pratica il costo sostenuto dal Tesoro per pagare gli interessi sui titoli di Stato: un onere destinato a salire per effetto delle tensioni sui bond italiani, in corso dall’inizio di luglio e che restano elevate, nonostante gli acquisti sul mercato secondario messi in atto dalla Bce. Data la vita media del debito pubblico italiano (sette anni) nell’arco di tre anni un incremento del costo del debito di un punto percentuale comporta per le casse del Tesoro una spesa pari a 19 miliardi di euro. Per la tenuta dei conti pubblici è quindi vitale che lo spread tra Btp e Bund torni a scendere a livelli normali, rispetto al record di 400 punti base raggiunto nei giorni scorsi. Sempre ieri, il ministero dell’Economia ha comunicato che nel periodo gennaio-luglio 2011 le entrate tributarie, pari a 221 miliardi e 643 milioni di euro evidenziano una crescita tendenziale del gettito dell’1,3 per cento come risultato di una variazione negativa dello 0,7 per cento delle imposte dirette e della crescita del 3,8 per cento delle imposte indirette. Tra queste ultime, in particolare, si segnala un incremento del 2,9 per cento per le tasse e imposte sugli affari; un incremento del 2,0 per cento per le imposte sulla produzione, sui consumi e dogane e monopoli e un aumento del 18,8 per cento del gettito del lotto, lotterie e delle altre attività di gioco.

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