Goletta, maglia nera laghi Como e Iseo

MILANO – Sono 58 i campioni risultati inquinati dalle analisi effettuate da Legambiente, alla ricerca di punti critici in 11 laghi italiani in 6 regioni. La maglia nera dell’inquinamento viene confermata anche in questa edizione per i laghi lombardi di Como e Iseo, anche per l’irrisolto deficit di depurazione. E’ il bilancio conclusivo della Goletta dei Laghi di Legambiente presentati il 4 agosto scorso a Milano. Brutte sorprese anche per il lago di Garda e il Maggiore trovati in condizioni piu’ critiche rispetto agli anni precedenti. Minori criticita’ invece rilevate sui laghi laziali, mentre il Trasimeno supera l’esame.
In particolare, secondo la rilevazione, sono 46 su 58 i campioni risultati fortemente inquinati, cioe’ con concentrazione di batteri fecali pari almeno al doppio del limite di legge, mentre sono 38 le foci di fiumi e torrenti risultate fuori legge a conferma che i problemi dei laghi sono causati anche dagli scarichi dei comuni dell’entroterra. Questa situazione di grave inquinamento e’ stata rilevata nonostante ”quest’anno sia entrata in vigore la nuova legge sulla balneazione con criteri molto piu’ permissivi rispetto alla precedente normativa del 1982, che ha fatto perdere all’Italia il primato europeo sul sistema di monitoraggio delle acque detenuto fino ad ora”.
Inaspettato l’inquinamento rilevato sul piu’ grande lago italiano: sono 17 i punti sul Garda risultati inquinati. Dei 10 punti critici sulla sponda lombarda, sono risultati fortemente inquinati i campioni prelevati a Tignale, Toscolano Maderno, Salo’, Moniga del Garda, 2 punti a Desenzano del Garda e 2 a Sirmione, mentre sono risultati inquinati quelli di Tremosine e Limone del Garda. In Veneto sono 6 le aree critiche: sono risultati fortemente inquinati i campioni di Bardolino, Peschiera del Garda, Lazise e 2 punti prelevati a Castelnuovo del Garda; inquinato il campione di Garda. In Trentino infine e’ stato rilevato un punto inquinato a Torbole.
”L’inquinamento da scarichi fognari non depurati nei laghi italiani rappresenta ormai una cronica emergenza nazionale – ha commentato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente -. L’Italia affronti seriamente questo problema invece di aggirarlo con operazioni furbesche, come fatto con la nuova legge sulla balneazione, molto piu’ ‘generosa’ della precedente”.

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