“L’impianto della normativa attuale sull’obbligatorietà dei processi associativi per le funzioni fondamentali dei piccoli Comuni, risalente al decreto legge 78/2010, presenta infatti – afferma Tasso – vincoli inattuabili ed evidenti, come dimostrano anche le proroghe intervenute negli ultimi sei anni. Risulta necessaria ed urgente una revisione di tale impianto per le oggettive difficoltà, in particolare dei piccoli Comuni, nel realizzare processi di gestione associata efficienti, superando le criticità che non hanno consentito fino ad oggi un reale sviluppo della cooperazione intercomunale per migliorare l’esercizio delle funzioni comunali e l’erogazione dei servizi ai cittadini”.
“Per una reale ed efficace costruzione di tali processi – aggiunge Tasso l’esponente dell’ANCI – occorre innanzitutto un quadro normativo più incentivante, semplificato e con premialità crescenti, sia a livello statale che regionale. In tal senso, il primo passo è quello del superamento dei termini previsti in scadenza al 31 dicembre 2016. Auspichiamo quindi in una tempestiva risposta in questa direzione, in modo di dare il via ad una nuova fase dell’associazionismo nel rispetto innanzitutto delle singole realtà locali come avanzato da tempo nella proposta ANCI già presentata ai ministeri competenti”.
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