Furbetti del cartellino, un altro caso: 24 dipendenti comunali indagati in Calabria

Potrebbe essere l’ennesimo caso di “furbetti del cartellino” quello smascherato mediante una vasta operazione dei Carabinieri in corso dalle prime ore di questa mattina in alcuni Comuni calabresi (Oppido Mamertina, Taurianova, Varapodio, Palmi e Terranova Sappo Minulio). 

Presso il Comune di Oppido Mamertina i Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno notificato 24 misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Palmi, su richiesta della Procura della Repubblica. Si tratta di 4 ordini di custodia cautelare agli arresti domiciliari e di 20 obblighi di presentazione alla Procura.

Ma di cosa sono accusati gli indagati? Di concorso in false attestazioni, con modalità fraudolenta, della presenza in servizio e truffa aggravata e continuata in danno dell’ente pubblico di appartenenza. Dalle indagini sarebbe emersa la piena responsabilità di tutti gli indagati, i quali attestavano falsamente la presenza in servizio e poi, violando i doveri inerenti alla loro qualità di dipendenti del Comune, omettevano di prestare servizio e facevano risultare fittiziamente la loro presenza in ufficio. Si tratta proprio dei comportamenti stigmatizzati e messi in evidenza nella recente riforma dei licenziamenti disciplinari messa in atto mediante il decreto legislativo 20 giugno 2016, n. 116.

Per una disamina generale delle novità introdotte nell’ordinamento mediante i decreti legislativi n. 97 e n. 116 del 2016 e per risolvere tutti i dubbi emersi Maggioli Formazione propone il convegno formativo Procedimento amministrativo, FOIA, accesso civico e licenziamenti disciplinari dopo i decreti attuativi Madia

Per ulteriori informazioni in materia leggi l’articolo Furbetti cartellino, il decreto è legge. Renzi: pacchia finita.

Ricordiamo che, nello specifico, il decreto interviene sulla disciplina prevista per la fattispecie di illecito disciplinare denominata falsa attestazione della presenza in servizio. Al dipendente colto in flagrante sarà applicata la sospensione cautelare entro 48 ore e attivato il procedimento disciplinare che dovrà concludersi entro 30 giorni. Dalle nuove misure viene inoltre prevista la responsabilità disciplinare del dirigente (o del responsabile del servizio) che non proceda alla sospensione e all’avvio del procedimento.

Consulta anche il focus Nuovo licenziamento disciplinare: cosa rischia il dipendente e come può opporsi.

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