Fabbisogni standard, enti all’appello

Sessanta giorni di tempo agli enti inadempienti per mettersi in regola con la restituzione alla Sose dei questionari attinenti i fabbisogni standard. Giorni che diventano 120 se le amministrazioni interessate sono state interessate dagli eventi sismici del maggio scorso in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Con un comunicato del 21 agosto scorso, il ministero dell’interno ricorda che in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali del 27 luglio 2011, nella quale è stata definita l’intesa concernente la procedura amministrativa per l’applicazione dell’art. 5, comma 1, lettera c) del d.lgs. 26.11.2010, n. 216, è stato stabilito, tra l’altro, che il Ministero dell’interno procede alla pubblicazione, sul sito Internet, della lista degli enti inadempienti all’obbligo di restituire alla Sose s.p.a. i questionari debitamente compilati affinché gli stessi possano regolarizzare la propria posizione direttamente con Sose-spa entro 60 giorni dall’invio della comunicazione da parte del medesimo dicastero. Successivamente, prosegue il comunicato, con l’accordo integrativo del 2 agosto 2012 è stato stabilito che per gli enti interessati dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, cui si applica il d.l. 6.6.2012, n. 74, la regolarizzazione deve essere eseguita, sempre direttamente con la Sose s.p.a., entro 120 giorni dall’invio della comunicazione da parte del Ministero dell’interno. Va ricordato che la normativa citata del 2010 individua il procedimento di determinazione del fabbisogno standard, il quale si articola nel seguente modo: a) la Società per gli studi di settore – Sose predispone le metodologie occorrenti alla individuazione dei fabbisogni standard e ne determina i valori con tecniche statistiche che danno rilievo alle caratteristiche individuali dei singoli comuni e province. Sempre Sose provvede successivamente al monitoraggio della fase applicativa e all’aggiornamento delle elaborazioni relative alla determinazione dei fabbisogni standard. Ai fini della procedura, però, Sose s.p.a. può predisporre appositi questionari funzionali a raccogliere i dati contabili e strutturali dai comuni e dalle province. “Ove predisposti e somministrati”, si legge nella normativa, “i comuni e le province restituiscono per via telematica, entro sessanta giorni dal loro ricevimento, i questionari compilati con i dati richiesti, sottoscritti dal legale rappresentante e dal responsabile economico finanziario. La mancata restituzione, nel termine predetto, del questionario interamente compilato è sanzionato con il blocco, sino all’adempimento dell’obbligo di invio dei questionari, dei trasferimenti a qualunque titolo erogati al comune o alla provincia e la pubblicazione sul sito del Ministero dell’interno dell’ente inadempiente”. Anche il certificato di conto consuntivo, conclude la norma, contiene i dati necessari per il calcolo del fabbisogno standard. Alla luce di queste disposizioni, dunque, il Viminale ha messo a punto la lista degli enti inadempienti. E sottolinea, nel comunicato del 21 agosto, che “la mancata regolarizzazione tramite la Sose s.p.a. entro i predetti termini (60 e 120 giorni, n.d.r.) comporterà la sospensione, con il primo pagamento utile, del fondo sperimentale di riequilibrio”. Le amministrazioni interessate a eventuali chiarimenti dovranno rivolgersi a Sose, atteso che il Viminale comunica anche “che eventuali chiarimenti inerenti i questionari non possono essere richiesti a questo ministero”. 

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