Errori sull’Imu 2013, a rischio la sanatoria per la seconda rata

Fonte: Il Sole 24 Ore

Nuove incognite sull’Imu 2013. Mentre i contribuenti sono alle prese con i calcoli della mini-Imu 2013 da versare entro il 24 gennaio, dal Senato arriva quella che al primo impatto appare essere l’ennesima beffa.

Con un emendamento al decreto legge 133/2013 (Imu-Bankitalia) approvato dall’Aula di Palazzo Madama, l’insufficiente versamento della seconda rata Imu non darà luogo all’applicazione di sanzioni e interessi se la differenza sarà versata entro il 24 gennaio prossimo. Peccato però che la legge di stabilità (in vigore dal 1° gennaio, articolo 1 comma 728) concede ai contribuenti ben cinque mesi in più, prevedendo che in caso di errori su capannoni, botteghe, seconde e terze case non vengono applicate sanzioni e interessi se il versamento della differenza è effettuato entro il 16 giugno 2014.

La nuova norma taglierebbe così i tempi riportando indietro il calendario al 24 gennaio, accorciando di ben cinque mesi i tempi per “ravvedersi” senza pagare sanzioni e interessi, soprattutto per quanti sono rimasti incagliati nella “girandola” di aliquote dell’Imu 2013.

A creare maggior incertezza c’è poi la decorrenza della nuova disposizione introdotta nel decreto Imu-Bankitalia. L’emendamento licenziato dal Senato passa ora all’esame della Camera, che avrà tempo fino al 29 gennaio per l’esame del testo. Salvo corse contro il tempo, l’operatività della modifica entrerà in vigore soltanto alla fine del mese, quasi una settimana dopo il termine del 24 gennaio fissato dall’emendamento. Come dire, dunque, che il ravvedimento “non s’ha da fare”, e sanzioni e interessi sono comunque dovuti. A meno di una nuova e affannosa marcia a tappe forzate e a patto che, a scanso di equivoci, il contribuente si ravveda comunque entro il 24 gennaio.

Un intreccio di date, dunque, che non fa che rendere sempre più caotica la gestione dell’imposta municipale propria 2013. Con il via libera di ieri del Senato al Dl Imu-Bankitalia (142 voti favorevoli e 94 contrari), il Governo incassa il primo passo sulla cancellazione di circa il 99% della seconda rata dell’Imu 2013 per le abitazioni principali (esclusi i fabbricati di lusso), le unità immobiliari delle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari, nonché gli alloggi assegnati dagli Iacp ed enti assimilati e la casa coniugale in caso di separazione. Il decreto ricomprende nell’esenzione anche l’unico immobile posseduto e non locato dal personale in servizio delle Forze armate e di polizia, dei Vigili del fuoco e della carriera prefettizia. L’abolizione della rata dell’Imu interessa anche molti terreni agricoli, quelli non coltivati e quelli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.

A carico dei contribuenti che hanno la prima casa negli oltre 2390 Comuni che hanno variato l’aliquota sull’abitazione principale, resta da pagare una mini rata dell’Imu 2013, pari al 40% della differenza tra l’Imu al 4 per mille e l’imposta determinata con l’aliquota deliberata dal Comune. Il versamento (si vedano le maodalità nella pagina) dovrà avvenire entro il 24 gennaio prossimo.

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