La delega prova a ripartire. Dopo i silenzi (durati settimane) e le voci sui contenuti dei decreti legislativi in preparazione, ieri, alla commissione Finanze e tesoro del Senato, il vice ministro dell’Economia, Luigi Casero, ha confermato il pieno impegno del Governo e la volontà di arrivare in tempo a far approvare i decreti.
Casero ha delineato due step: il primo entro il 20 febbraio, data entro la quale dovrebbero essere varati ben nove decreti legislativi su:
1) catasto, la cui riforma, ha detto Casero deve avere carattere strutturale, così da poter mettere a punto un sistema moderno, trasparente ed efficiente, e a gettito complessivo invariato;
2) fisco telematico, basato su criteri di semplificazione e certezza, tra cui la fatturazione elettronica, per consentire l’acquisizione presso un archivio elettronico centrale delle comunicazioni fra soggetti privati;
3) Iva di gruppo;
4) completamento delle facilitazioni per il sistema dei minimi e del trattamento fiscale delle piccole imprese già avviato nella legge di stabilità;
5) interpello;
6) abuso del diritto e compliance;
7) sistema sanzionatorio;
8) sanzioni amministrative;
9) disciplina dei giochi.
In marzo, invece, dovrebbero essere esaminati e votati gli ultimi tre decreti legislativi, dedicati a contenzioso, accertamento e riscossione.
Resterebbe fuori, precisa il presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, Mauro Marino, l’articolo 15 della delega, dedicato alla fiscalità ambientale.
Il nodo, ancora una volta, è nei tempi. A inizio seduta, nell’introdurre la procedura informativa, Marino ha auspicato una pronta ripresa della collaborazione fra Governo e Parlamento ai fini dell’attuazione della delega fiscale «che già lo scorso anno si è concretata in modalità ed esiti particolarmente positivi, anche mediante una previa informativa informale sugli orientamenti relativi alle misure da adottare». In sostanza si tratta di rivitalizzare la «bicameralina» informale, costituita dai rappresentanti di tutti i gruppi di Camera e Senato e presieduta da Marino e dal presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone, che ha il compito preciso di esaminare, preventivamente alla discussione formale vera e propria presso le due Commissioni, i testi ancora in bozza dei decreti legislativi. In questo modo le criticità dei decreti, che sarebbero evidenziate in Commissione e inesorabilmente bocciate, potrebbero già essere eliminate in pochi giorni. Così il testo che andrebbe alle Commissione avrebbe ottime possibilità di essere approvato senza condizioni e senza il ping-pong che ha caratterizzato quello sulle commissioni censuarie, che ha impiegato sette mesi per arrivare sulla Gazzetta ufficiale.
Sui tempi (la delega scade il 27 marzo) il presidente Marino parla di «ottimismo della volontà: se facciamo funzionare la bicameralina si riesce a rispettare la scadenza. In ogni caso martedì prossimo, con la prosecuzione dell’audizione di Casero, sarà possibile chiarire come si cercherà di dare attuazione alla delega, soprattutto sul tema del catasto. Si dovrà anche trovare il modo di dare voce alle associazioni che rappresentano la famiglia». Una proroga del termine per la delega, però, non appare del tutto irragionevole, tanto che Capezzone, in una lettera aperta aveva invitato il premier «a far sapere alla commissione e al Parlamento se il Governo intenda avvalersi delle proposte di proroga della delega che sono state presentate».
Casero ha condiviso quanto espresso da Marino e ha confermato lo stretto legame esistente fra la necessità di agganciare la ripresa economica prevista a livello internazionale e la revisione del sistema fiscale italiano.
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