DEF 2017-2019: che cosa si aspettano gli Enti locali per i prossimi anni dalla programmazione statale

di PAOLA MORIGI

Mancano ormai pochi giorni al 10 aprile, il giorno nel quale dovrebbe essere presentato il Def 2017-2019, il Documento di economia e finanza che, come prescrive la legge di contabilità pubblica copre un arco temporale triennale e costituisce riferimento importante per il processo di programmazione. L’attesa è anche da parte degli organismi comunitari che hanno chiesto all’Italia di intervenire, riducendo il rapporto fra deficit e Pil per un importo pari all’incirca a 3,4 miliardi, al fine di rispondere pienamente agli impegni presi a Bruxelles ed evitare penalizzazioni future.
Successivamente il Governo dovrebbe presentare la cosiddetta Manovra-bis contenente le misure che si intendono adottare per riportare i conti in ordine.

Cosa conterrà il Def 2017-2019

Ma che cosa conterrà il Def e soprattutto cosa ci si aspetta dalla successiva manovra economica, della quale da tempo si parla, facendo ipotesi e congetture?
Per comprendere quali potranno essere i contenuti del Documento di economia e finanza può essere utile riprendere la Legge di Bilancio del 2017 e soprattutto il Documento programmatico di bilancio 2017 , dal momento che quest’ultimo contiene una serie di dati e di tavole statistiche, utili punto di riferimento per capire come si sta muovendo la politica nazionale. Partendo da quest’ultimo documento programmatico si intravede una qualche luce in ordine alla ripresa dell’economia italiana, che, se pur timidamente, è in atto da almeno un triennio, non nascondendo però alcune problematiche: minore interscambio con la Russia, danni derivanti dal terrorismo internazionale, Brexit e possibili conseguenze, ecc.
Nonostante le difficoltà alle quali si faceva riferimento e una serie di eventi eccezionali che hanno messo a dura prova il nostro Paese – ricordiamo quanto hanno inciso i migranti, accresciutisi numericamente soprattutto a partire dal 2014 e le devastazioni che il terremoto ha prodotto nel centro del nostro Paese nel 2016 – si prevede per il 2017 una crescita effettiva del Pil intorno all’1% e un calo del deficit della P.A., che dovrebbe ridursi, anche per effetto degli avanzi primari nel bilancio statale.
Effetti positivi sono attesi dalle riforme strutturali in atto elaborate nel corso di questi anni: dalla modifica della legislazione del lavoro a quella di alcuni procedimenti giudiziari; dalla riforma fiscale a quella della P.A., attualmente in corso di attuazione. Al fine di ridimensionare l’entità del debito pubblico si procederà anche attraverso le privatizzazioni, che nel corso del 2016 hanno subìto una battuta d’arresto a causa della volatilità dei mercati azionari, ma alcune vendite già programmate saranno riprese.
Certamente il Documento programmatico di bilancio 2017 riporta una serie di dati macro-economici di riferimento utili per le analisi e le previsioni, ma presuppone il verificarsi di eventi positivi che potrebbero facilitare il ridimensionamento del debito pubblico e una auspicabile attrazione di investimenti.

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