Decreto riforma dirigenza PA: arriva il ruolo unico

Il decreto di attuazione della Riforma della Pubblica Amministrazione in materia di dirigenza pubblica (approvato in via preliminare giovedì scorso in Consiglio dei ministri) interviene modificando in modo sostanziale l’organizzazione dei vertici della PA. Ovverosia: addio alle due fasce attualmente vigenti con l’istituzione di un ruolo unico per lo Stato (in cui rientrano tutti i dirigenti delle amministrazioni statali, degli enti pubblici non economici nazionali, delle università e delle agenzie governative), un ruolo unico per le Regioni (in cui confluiranno anche i dirigenti della ASL ma non i medici), un ruolo unico degli enti locali (dove finiscono anche i segretari comunali) e uno per le autorità indipendenti. Fuori dal ruolo unico rimangono i soggetti con contratto in regime pubblico (magistrati ordinari, amministrativi e contabili, avvocati e procuratori dello Stato, personale militare e delle Forze di polizia di Stato, personale della carriera diplomatica e della carriera prefettizia).

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