Decreto enti locali, lunedì il governo porrà la fiducia alla Camera

Il governo porrà lunedì 3 agosto alle 12 la questione di fiducia sul d.l. enti locali nell’Aula della Camera e verrà votata martedì 4 alle 12. È emerso ieri dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

Il decreto è stato approvato dal Senato martedì scorso ed è stato accolto con favore dall’Associazione dei comuni: “ritengo giusto manifestare apprezzamento per il proficuo confronto con il Governo. Il passaggio in Senato ha consentito di inserire nel decreto-legge ulteriori modifiche ed integrazioni richieste dall’Associazione”, ha detto il presidente Fassino all’indomani del via libera di Palazzo Madama.
“Ha premiato – sottolinea Fassino – la determinazione  nel chiedere un provvedimento d’urgenza ad hoc che ha consentito di ottenere molte misure positive per far fronte alla complessa e difficile situazione dei comuni e delle città e per assicurare i servizi ai cittadini.  Mantenere sempre aperto il dialogo, perseguendo con tenacia l’interesse del sistema dei comuni in un’ottica di salvaguardia degli interessi generali del Paese e delle comunità, è la strada maestra. Questo è un passo in avanti importante a cui dovranno – ed è il nostro auspicio – seguirne altri, a partire dal confronto che si avvierà per la stesura della legge di stabilità per il 2016 che deve imprimere una vera svolta nel rapporto finanziario fra Stato e Comuni”.

I contenuti per l’ANCI più rilevanti e non scontati approvati l’altro ieri

  • il fondo compensativo di 530 milioni per il passaggio da Imu a Tasi  e per la parziale compensazione del minor gettito dei terreni agricoli e montani;
  • la destinazione di 30 milioni ai comuni minori maggiormente penalizzati dal riparto del taglio;
  • la rinegoziazione dei mutui contratti con Cdp e l’uso dei risparmi per spesa corrente;
  • la significativa riduzione delle sanzioni a carico dei Comuni e delle Città metropolitane;
  • un’ulteriore flessibilizzazione delle regole introdotte dal nuovo sistema di contabilità;
  • il rifinanziamento per circa un miliardo del fondo di liquidità per i pagamenti pregressi;
  • la deroga per l’assunzione di personale educativo e scolastico;
  • una disciplina più estesa per la copertura assicurativa per rimborso spese legale per gli amministratori locali;
  • l’eliminazione del vincolo di destinazione allo Stato del 10% del ricavo da alienazioni immobiliari, e molto altro”.

Le questioni ancora aperte
“In un quadro positivo – ha concluso Fassino – rimangono aperte questioni che andranno affrontate con la prossima legge di stabilità, che dovrà essere l’occasione per il superamento del Patto di stabilità, per l’adozione della local tax e per il riconoscimento ai Comuni di una reale autonomia finanziaria, fiscale e ordinamentale”.

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