Al questionario inviato sono allegate le istruzioni per la compilazione. Nel caso in cui nel corso del 2011 non siano stati riconosciuti debiti fuori bilancio o l’esercizio non si sia chiuso in disavanzo, le amministrazioni non sono esentate dalla trasmissione del questionario, ma occorrerà espressamente indicare la locuzione “negativo”.
Entrando nel dettaglio della composizione del questionario, l’ente dovrà:
– indicare l’ammontare (in euro) dei debiti fuori bilancio riconosciuti e l’importo di questi che incide negli esercizi finanziari 2011, 2012 e 2013;
– indicare la copertura finanziaria dei debiti. In particolare: l’ammontare degli stanziamenti in bilancio finalizzati alla predetta copertura, l’ammontare della disponibilità in bilancio di parte corrente, quella degli investimenti, l’importo dell’avanzo di amministrazione, le somme introitate dall’alienazione dei beni e le somme derivanti da mutui contratti con la Cassa depositi e prestiti e quelli con altri istituti bancari. Se l’ente riempie le caselle di queste ultime tre voci, il questionario richiede anche i dati relativi. Ovvero, per l’alienazione dei beni, l’indicazione dell’importo, della data di cessione e del numero di repertorio. Per i mutui contratti con Cc.dd.pp. o altri istituti bancari, occorrerà indicare la denominazione dell’Istituto mutuante, la data del mutuo, il numero di repertorio e, ovviamente, l’importo.
Infine, una sezione del questionario in esame è dedicata ai debiti fuori bilancio riconosciuti prima del 2011 ma che ad oggi non risultano impegnati dalle amministrazioni locali, nonché l’ammontare dei debiti fuori bilancio che, al 31.12.2011, devono essere ancora riconosciuti, specificando se derivano da sentenze esecutive, se sono disavanzi di aziende speciali da ripianare, ricapitalizzazioni di società a partecipazione pubblica, nonché se derivano da espropri o da acquisizioni di beni e servizi.
(Fonte: lagazzettadeglientilocali.go-vip.net)
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