Corruzione, Cantone: promuovere gli informatori dentro la p.a.

Tutelare gli informatori, coloro i quali denunciano i comportamenti illeciti all’interno della Pubblica amministrazione. E attuare le norme per il ‘wistleblower’ (informatore, ndr) previsto dal testo unico dei dipendenti pubblici. Così il presidente anti-corruzione, Raffaele Cantone, intervendo in un videomessaggio alla tavola rotonda organizzata dall’Agenzia delle Entrate sul tema “Noi contro la corruzione”.

“Serve per la prevenzione – ha spiegato il presidente – e a spezzare il clima di omertà. Le norme del ‘whistleblower’ sono già previste dall’articolo 54 bis del codice unico degli impiegati pubblici. Non si tratta di fare denunce anonime ma di fare denunce con tanto di firma, ma garantendo l’anonimato”. Secondo Cantone è “un invito alla collaborazione, non alla delazione. Si tratta di un invito alla responsabilità”.

Il magistrato ha accennato all’inchiesta romana ‘mafia capitale’ sulla corruzione parlando di “un quadro devastante di presenza di fatti criminali, che rende difficile fare discorsi di prospettiva e che nel paese sta creando un clima come quello durante la stagione di Mani Pulite, del 1993”. Cantone ha sostenuto che questo è dovuto proprio al fatto che dopo Mani Pulite “c’è stato un assenza di scelte politiche e per paradosso alcune scelte fatte hanno favorito la corruzione, come il falso in bilancio e le norme sulla prescrizione”. Ma ha evidenziato che l’amministrazione pubblica deve “avere uno scatto di orgoglio” e mostrare “la capacità di autoemendarsi”. Per questo servono la predisposizione di piani di prevenzione contro la corruzione, con analisi “che permetterebbero di evitare e rendere più difficile fenomeni di illegalità”.

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