Correzioni alla Tasi in un decreto ad hoc

Fonte: Il Sole 24 Ore

Il Governo cambia in corsa e dirotta le modifiche della Tasi, chieste a gran voce dai sindaci, in un decreto ad hoc: quello sulla casa che sta mettendo a punto il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Non solo. Con un intervento mirato verrà riportato al 16 giugno il termine entro cui sarà possibile saldare correttamente il conto dell’Imu 2013 su capannoni, seconde e terze case, senza pagare sanzioni e interessi. Intanto sulla delega fiscale si fa valuta l’ipotesi di un via libera senza modifiche in commissione al Senato. Che, se confermata in aula, diventerebbe un’approvazione definitiva della riforma del fisco. Ma andiamo con ordine.

Le modifiche alla nuova imposta unica sulla casa e in particolare alla Tasi non saranno più presentate come emendamento al decreto salva Roma, ora all’esame della commissione Bilancio del Senato. Il Governo, in linea con le osservazioni del capo dello Stato sull’omogeneità dei provvedimenti di legge, ha scelto di inserire le possibili modifiche alla nuova Tasi nel decreto legge sulla casa, già annunciato da Lupi (si veda Il Sole 24 Ore del 22 dicembre). Una decisione che allo stesso tempo consente all’Esecutivo di andare incontro alle richieste di Scelta Civica che a più riprese ha chiesto un provvedimento ad hoc sulla casa al posto di un intervento “blindato” nel decreto salva-Roma.

Nel merito delle modifiche da apportare alla Tasi al momento resta confermata la possibilità per i Comuni di aumentare, a loro scelta ma in un range compreso tra lo 0,1 e lo 0,8 per mille, le aliquote Tasi 2014 oggi fissate dalla legge di stabilità al 2,5 per mille sulla prima casa e al 10,6 per mille (insieme all’Imu) sugli altri immobili. Purché, come spiegava la nota della scorsa settimana diramata da Palazzo Chigi, le risorse aggiuntive incassate (1,4 miliardi di euro) siano destinate all’introduzione da parte dei sindaci di detrazioni d’imposta per i contribuenti più deboli. Questa soluzione ancora oggi non piace ai Comuni che chiedono un miliardo in più di manovrabilità finanziaria per chiudere i bilanci. Domani, dopo l’ufficio di presidenza dell’Anci, i primi cittadini presenteranno le iniziative che saranno messe in atto sul tema del minor gettito Imu-Tasi. E la scelta del decreto ad hoc potrebbe aprire la strada anche a possibili soluzioni per reperire le richieste aggiuntive che chiedono i Comuni.

Passerà invece per un altro veicolo, molto probabilmente un emendamento al milleproroghe, il ritorno al 16 giugno del termine entro cui chi ha effettuato pagamenti insufficienti dell’Imu 2013 (su capannoni, seconde e terze case, case di lusso ecc.) potrà versare la differenza senza pagare sanzioni e interessi. A confermarlo è il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. Così facendo si rimedia alla modifica introdotta al Senato nel decreto Imu-Bankitalia, che spostava inavvertitamente il termine del 16 giugno fissato dalla legge di stabilità al 24 gennaio prossimo (si veda Il Sole 24 Ore del 10 gennaio scorso). Intervenendo con un emendamento al milleproroghe o ad altro veicolo legislativo «omogeneo» con la materia non si metterebbe a rischio la conversione in legge del Dl Imu-Bankitalia in scadenza il 29 gennaio prossimo e su cui il relatore Marco Causi ha chiesto ieri in commissione Finanze della Camera un’approvazione senza modifiche.

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