Confsal Unsa e Unisin depositano 6 referendum in Cassazione

“Il comitato per i referendum, promosso dalla Federazione Confsal-Unsa e dall’Unità Sindacale Falcri-Silcea ha depositato nella data di 6 maggio 2013, presso la Suprema corte di Cassazione i 6 quesiti referendari volti all’abrogazione della legge che blocca i contratti dei dipendenti pubblici e di quella che riforma il regime pensionistico, la cosiddetta riforma Fornero”. Ne danno notizia Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-Unsa, e Aleardo Pelacchi, segretario generale di Unisin Unità Sindacale Falcri Silcea Confsal.

“Mentre ai magistrati, che hanno già alti livelli retributivi, hanno riconosciuto adeguamenti stipendiali automatici, con tanto di arretrati, i dipendenti pubblici medi, con un reddito di 1.300 euro, sono ancora mortificati -dice Battaglia- da una legge che blocca da anni contratti e stipendi. Il sindacato ha deciso di farsi promotore di questa iniziativa referendaria perché lo strangolamento economico che stanno patendo i dipendenti pubblici ricade sulle loro famiglie, sui loro figli e sulle stesse imprese che sono costrette a chiudere a causa della massiccia contrazione della domanda interna del nostro Pese. Vogliamo pertanto dare la possibilità a tutti i cittadini, lavoratori e loro famigliari, di protestare contro queste politiche di austerity che colpiscono sempre le fasce sociali più deboli”.

Per Pelacchi, “attraverso questi referendum vogliamo tutelare centinaia di migliaia di lavoratori che a un passo dalla pensione si vedono costretti a proseguire l’attività lavorativa anche oltre i 40 anni di regolare contribuzione, incolpevoli dei problemi economici causati da una cattiva gestione delle risorse pubbliche di questo Paese”. “Il nostro obiettivo pertanto -conclude è di abrogare la riforma Fornero anche utilizzando lo strumento referendario”.

(Fonte: www.ilpersonale.it)

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