Comuni ed Enti locali: lavori pubblici più semplici?

Fonte: Italiaoggi.it

Appalto integrato per le opere con netta prevalenza di contenuti tecnologici o innovativi. Meno vincoli per i progettisti dei piccoli comuni. Subappalto con limite al 30% per tutte le lavorazioni e obbligo di prevedere una terna di subappaltatori per gli appalti oltre la soglia Ue. Qualificazione Soa delle imprese di costruzioni valutando gli ultimi dieci anni. Mantenuto l’obbligo per i concessionari autostradali di affidare in gara l’80% delle attività. Obbligo di stima degli affidamenti di ingegneria e architettura con il «decreto parametri», oggi facoltativo e divieto di subordinare il pagamento del progettista all’ottenimento del finanziamento dell’opera. Sono alcune delle numerose novità contenute nel decreto correttivo del codice dei contratti pubblici (di cui risultano «ritoccate» 130 norme), approvato ieri in via definitiva dal consiglio dei ministri. Un tema delicatissimo, sul quale molto si è discusso in sede parlamentare durante le audizioni del ministro delle infrastrutture Graziano Delrio e del presidente dell’Anac Raffaele Cantone, era quello del subappalto. Alla fine il governo ha scelto di lasciare la situazione così come è oggi non recependo le indicazioni fortemente liberalizzatrici dell’Unione europea e quindi lasciando il limite del 30% su tutte le lavorazioni di cui si compone l’opera e non (come era previsto nella versione approvata in via preliminare) sulla sola categoria prevalente. Rimane obbligatoria anche l’indicazione della terna di subappaltatori in sede di offerta, ma soltanto per appalti di importo superiore alle soglie Ue (5,2 milioni di euro per lavori e 209.000 euro per servizi e forniture) e, sempre, per attività esposte a rischio di infiltrazione mafiosa….

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