Nel comunicato pubblicato sulla piattaforma Linkedin il 9 maggio scorso, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale approfondisce il concetto di e-leadership e i suoi requisiti per interfacciarsi alla nuova digitalizzazione. un’epoca segnata da una transizione digitale, le Pubbliche Amministrazioni sono chiamate a interfacciarsi con un profondo ripensamento del proprio ruolo, dei propri processi e, soprattutto, della propria cultura organizzativa. In questo contesto, il concetto di e-leadership si afferma come necessità strutturale per guidare il cambiamento in una società ormai pienamente “onlife”, in cui i confini tra fisico e digitale sono sempre più sfumati.
E-leadership: guidare l’innovazione digitale verso il cittadino
La sfida non consiste semplicemente nell’introdurre nuove tecnologie, nello specifico l’intelligenza artificiale, quanto piuttosto nell’orientare strategicamente l’innovazione, ponendo il cittadino, e non l’apparato, al centro dell’azione amministrativa. È qui che l’e-leadership emerge come nuova forma di competenza direzionale: non un insieme di abilità tecniche accessorie, ma un approccio culturale capace di interpretare la trasformazione digitale come leva per riprogettare servizi, processi e relazioni interne ed esterne all’amministrazione. È necessario che il cittadino venga considerato esclusivamente destinatario del servizio, e non più come parte attiva dell’iter amministrativo, evitando così che debba conoscere la struttura amministrativa o l’ufficio responsabile dell’erogazione. In questa nuova ottica, l’e-leadership raggruppa quelle competenze indispensabili per utilizzare in modo consapevole e funzionale le nuove tecnologie digitali negli ambiti lavorativi.
Responsabilità e competenze digitali
L’integrazione del digitale nel mondo del lavoro si è incentivato durante la pandemia da Covid-19 che ha reso necessarie modalità di impiego a distanza, ma quella era soltanto una prima bozza delle potenzialità che i nuovi strumenti tecnologici possono elargire. Lo “smart working” prende sempre più piede e non si ferma ad essere una valida e comoda alternativa al lavoro in sede, ma accentua anche una responsabilità specchio della maturità di una determinata amministrazione e dei suoi collaboratori.

Le competenze richieste per l’e-leadership si basano su una solida padronanza digitale di base, come delineato nel quadro europeo DigComp, e rappresentano il risultato di una profonda revisione delle tradizionali competenze di leadership.
L’IA come protagonista dell’innovazione digitale
Secondo i dati ISTAT contenuti nel Rapporto annuale del 2025, sono solo il 45,8% gli adulti italiani con competenze digitali di base. In un processo evolutivo come quello avviato nel campo tecnologico, è fondamentale integrare i nuovi sistemi digitali, in particolare l’intelligenza artificiale, nel contesto lavorativo della Pubblica Amministrazione così da ottimizzarne la resa in maniera efficace e consapevole. L’obiettivo evidenziato dal Dipartimento per la trasformazione digitale è quello di anticipare i bisogni degli utenti e degli stakeholder così da proporsi come servizio in grado, non solo di sopperire alle esigenze dei cittadini, ma di saperle interpretare e quindi prevedere. L’intelligenza artificiale e gli altri tools digitali contribuirebbero a incrementare servizi, modalità e canali di interazione e fruizione per una rivoluzione che non si esaurisce nella praticità ma trova il pieno sviluppo in un cambio culturale di percezione dell’assistenza al cittadino e all’impresa.
Il ruolo chiave dei manager e dei funzionari nella PA
L’inserimento dell’intelligenza artificiale e dei nuovi tools digitali nella Pubblica Amministrazione persegue l’obiettivo di rendere i servizi più personalizzati, accessibili e proattivi, anticipando le esigenze di cittadini e imprese per garantire risposte rapide ed efficaci. Questo processo facilita non solo la fruizione dei servizi, ma supporta anche il lavoro quotidiano degli operatori pubblici, migliorando la collaborazione interna, semplificando i processi e promuovendo pratiche agili e orientate alla persona. Perché tutto ciò possa concretizzarsi, è imprescindibile che l’interezza del personale, in particolare i manager privati, i dirigenti pubblici e i funzionari; acquisiscano una conoscenza approfondita del nuovo mondo digitale.
>> PER APPROFONDIRE:
– Corso proposto da Maggioli “L’AI a servizio dell’efficienza nella Pubblica Amministrazione”.
L’AI a servizio dell’efficienza nella Pubblica Amministrazione
Norme, etica e miglioramento dei processi: cosa serve per integrare l’AI nei processi pubblici
26 Set 2025 – 30 Set 2025 ore 9.30 – 12.30
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