Parte l’operazione “Codice Azuni”, l’iniziativa del Ministro Brunetta per favorire un dibattito nazionale e internazionale sul tema della governance di Internet. Il metodo non è nuovo, ma certamente innovativo: l’approccio prescelto è “dal basso”, in analogia con quanto fece il giurista sardo Domenico Azuni conducendo un’ampia attività di sistematizzazione di norme, costumi e consuetudini per “orientarsi” nella navigazione nei mari dell’Europa di inizio ‘800.
Per “orientarsi” nella navigazione di Internet, tutelando e garantendo – come nei mari descritti da Azuni – partecipazione, sicurezza e libertà, occorre infatti integrare chiavi di lettura frammentate e raccordare linee di azione spesso dispersive, individuando punti ideali di equilibrio.
Solo partendo da ciò che esiste e che è oramai prassi sulla Rete sarà possibile realizzare una “mappa” coerente, condivisa, transnazionale per navigare in Internet con maggiore sicurezza assicurando, in ogni luogo del mondo, il pieno rispetto dei diritti fondamentali della persona. A dare il via all’operazione è un primo documento “Codice Azuni – versione Beta”. All’indirizzo www.azunicode.it per un mese si “dà voce” alla Rete, raccogliendo osservazioni, punti di vista, esperienze e proposte di tutti coloro che sono interessati a contribuire al dibattito sulla governance di Internet. Il prossimo appuntamento è a settembre con l’auspicio che la partecipazione degli abitanti della rete sia numerosa e fattiva.
Codice Azuni, la governance di internet del Ministro Brunetta
L’iniziativa vuole “orientarsi” nella navigazione web, tutelando e garantendo – come nei mari descritti da Azuni – partecipazione, sicurezza e libertà
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