Cig in deroga e rafforzamento del monitoraggio dei debiti delle p.a. nel collegato alla legge di stabilità

Il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga per il 2013 sta per arrivare: lo stanziamento sarebbe di 330 milioni di euro. È la norma principale del decreto collegato alla legge di stabilità che dovrebbe approdare al prossimo Consiglio dei Ministri. Secondo fonti di governo, l’esame del decreto potrebbe essere la prossima settimana.
Oltre al rifinanziamento della Cig, arriva anche una stangata sulle tasse degli abitanti della Capitale. Il Comune di Roma potrà infatti aumentare l’aliquota dell’addizionale comunale Irpef, attualmente fissata a 0,9%, di ulteriori 0,3 punti percentuali. Questo almeno è quanto previsto dalla bozza del decreto-legge. La norma viene inserita ”per fronteggiare la situazione di squilibrio finanziario del Comune”, si spiega nella Relazione illustrativa al provvedimento.
Per il resto si provvede ad altre urgenze per il 2013 che finora erano rimaste scoperte: 35 milioni di euro per lasocial card, 25 milioni per il Comune di Milano per le spese relative a Expo 2015, 5 milioni per indennizzare le aziende danneggiate dalle proteste contro la Tav.
Infine è prevista una “stangatina” sulle compravendite di case: l’imposta di registro resta ”proporzionale” al valore dell’immobile ma non potrà, in ogni caso, ”essere inferiore a 1.000 euro”. Da qui a fine anno la norma dovrebbe dare un gettito – stima la Relazione illustrativa al decreto – di 29 milioni di euro.
Previsto infine un monitoraggio sui debiti degli enti locali e in generale delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle aziende.
Si legge in un articolo pubblicato oggi su Italia Oggi che, come prevede la bozza del collegato alla legge di stabilità, “per le p.a. lumaca sui debiti commerciali scaduti paga il dirigente: entro il 30 aprile 2014 le amministrazioni dovranno comunicare telematicamente le fatture per forniture, servizi o appalti non ancora saldate che danno luogo a interessi moratori. Responsabile dell’adempimento sarà la figura apicale dell’ente (o un suo delegato). E in caso di inosservanza questo pagherà alle casse pubbliche una sanzione di 25 euro per ogni giorno di ritardo, ferma restando la responsabilità disciplinare.”

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