Casa, tassa unica e sconti alle famiglie

Fonte: Il Messaggero

<p>Il tempo di pagarla per poi vederla subito scomparire. Baller&agrave; una sola breve stagione la Tasi, la tassa sui servizi indivisibili che prometteva la &laquo;svolta federalista&raquo;. Si va in cassa entro il 16 ottobre per l’acconto (nei quasi seimila comuni dove non era gi&agrave; stata versata a met&agrave; giugno) e infine entro il 16 dicembre per il saldo. E poi fine: dal 2015 si cambia ancora schema. E si torna all’antico, con una imposta unica sulla casa nella quale confluiranno, appunto, sia la Tasi che l’Imu. La quale, in realt&agrave;, non &egrave; mai scomparsa. A pag. 5 Il tempo di pagarla per poi vederla subito scomparire. Baller&agrave; una sola breve stagione la Tasi, la tassa sui servizi indivisibili che prometteva la &laquo;svolta federalista&raquo;. Si va in cassa entro il 16 ottobre per l’acconto (nei quasi 6 mila comuni dove non era gi&agrave; stata versata a met&agrave; giugno) e infine entro il 16 dicembre per il saldo. E poi fine: dal 2015 si cambia ancora schema. E si torna all’ antico, con una imposta unica sulla casa nella quale confluiranno, appunto, sia la Tasi che l’Imu. La quale, in realt&agrave;, non &egrave; mai scomparsa perch&egrave; i proprietari di seconde abitazioni la pagano tutt’ora insieme a quell’altra. Il nome del nuovo tributo non &egrave; ancora noto ma la sostanza non cambia. Come spiega Enrico Zanetti esplicitando i piani annunciati due giorni fa dal premier Matteo Renzi. &laquo;L’obiettivo dice il sottosegretario all’Economia – &egrave; unificare le mille norme che riguardano le due imposte e anche le mille scadenze ora previsti&raquo;. L’idea &egrave; quella di prevedere, ritornando alle regole della vecchia Imu, due sole scadenze a met&agrave; giugno e a met&agrave; dicembre pagando il 50% di quanto pagato l’anno precedente durante il primo appuntamento per poi fare il calcolo e saldare a fine anno. Quanto si pagher&agrave;? La tassa unica sulla casa non promette alcun taglio del carico fiscale complessivo, &egrave; bene chiarirlo subito. E questo perch&egrave; nelle strategie del governo l’aliquota Tasi del 2,5% per mille sulla prima abitazione rester&agrave; invariata e lo stesso avverr&agrave; per quel 10,6% di tetto massimo Imu pi&ugrave; Tasi sulla seconda. Sparir&agrave; quell’aliquota aggiuntiva dello 0,8 per mille concessa quest’anno da Palazzo Chigi ai comuni per finanziare sgravi ed esenzioni in favore dei proprietari a reddito medio-basso. Ma solo perch&egrave;, in tema di detrazioni, si torner&agrave; all’antico. Dunque via l’autonomia federalista concessa ai sindaci, torneranno le detrazioni fisse Imu di 200 euro ad abitazione alle quali si aggiungeranno 50 euro per ogni figlio a carico di et&agrave; inferiore a 26 anni.</p>
<p>LA RESTAURAZIONE<br />Una restaurazione in piena regola, insomma. Che per&ograve; &egrave; destinata a rimescolare profondamente le carte nella distribuzione del peso fiscale sugli italiani. Il ritorno alla logica delle detrazioni rigide favorisce infatti i proprietari di case con rendite catastali pi&ugrave; basse penalizzate invece dall’ attuale sistema. In quanto se &egrave; vero che nell’edizione 2014 circa un quinto dei comuni ha esentato dal pagamento del tributo i cittadini, &egrave; altrettanto vero che, dove si paga, il 70% dei proprietari di prime abitazioni con rendita catastale inferiore a 900 euro ci ha rimesso rispetto alla vecchia Imu. Il testo legislativo di riforma che circola al ministero del Tesoro (e che dovrebbe trovare posto nella legge di Stabilit&agrave; da 23-24 miliardi che Renzi sta mettendo a punto) non prevede al momento l’unificazione anche della Tari. &laquo;Di certo se vogliamo unificare anche questa imposta il testo andr&agrave; ritoccato&raquo; spiega ancora Zanetti che non esclude, ma eventualmente solo a partire dal 2016, che la tassa (che tecnicamente &egrave; una tariffa) sui rifiuti possa confluire nell’imposta unica sulla casa. Tuttavia una decisione, in tal senso, non &egrave; stata presa. Ed anzi la Tari, ragionano in Via XX Settembre, potrebbe restare una posta a parte con una spiccata &laquo;remunerazione legata al volume dei rifiuti&raquo;. Come prevede peraltro Bruxelles che spinge per la logica del &laquo;pi&ugrave; inquini pi&ugrave; paghi&raquo;. L’idea di una tassa unica &egrave; stata salutata favorevolmente dall’Anci. &laquo;&Egrave; benvenuta – ha fatto sapere ieri l’associazione nazionale dei comuni a condizione che si assicuri un sistema semplice e duraturo per la generalit&agrave; dei Comuni, e che non si comprometta ancora una volta la possibilit&agrave; di approvare i bilanci in tempo utile&raquo; &laquo;Viene incontro alle nostre esigenze pi&ugrave; volte rappresentante – ha detto il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani – ma occorre un’operazione fiducia imperniata su una diminuzione delle rendite catastali&raquo;.</p>
<p>&nbsp;</p>

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *