Casa e previdenza, si lima la stretta

Fonte: Il Sole 24Ore

Un lungo tira e molla sulle liberalizzazioni e la chiusura dopo una lunga attesa delle partite su Imu, pensioni, capitali scudati, province e tagli agli stipendi dei parlamentari. La nostop delle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera è andata avanti fino a tarda notte all’insegna di una convulsa trattativa tra il Governo, da una parte, e Pdl, Pd e Terzo polo dall’altra. Un confronto che ha prodotto una correzione dell’Imu sulla prima casa e ritocchi alle pensioni sostanzialmente in linea con le attese dei partiti. Il pacchetto di interventi complessivamente vale circa 2 miliardi che, alla fine di una lunga caccia a nuove risorse, è stato coperto principalmente con la riformulazione dell’imposta di bollo su conti correnti e depositi, l’introduzione di un prelievo strutturale sull’anonimato, una patrimoniale sugli immobili detenuti all’estero nonché un bollo ad hoc sulle attività finanziarie oltreconfine (v. servizio a pag. 8). L’ultimo nodo sciolto per arrivare al via libera nella notte delle commissioni, prima dell’approdo del testo oggi in Aula dove il governo dovrebbe porre la fiducia, è stato quello delle liberalizzazioni: è stata ritirata la modifica dei relatori che posticipava l’entrata in vigore al 31 dicembre 2012, con l’avvio di fatto dal 2013. Dalle liberalizzazioni resta confermata l’esclusione per i taxi. Sulle questione farmaci viene prevista una liberalizzazione di quelli di fascia C vincolata alla preventiva pronuncia dell’Agenzia italiana del farmaco, d’intesa con il ministero della Salute. Su fisco e pensioni si è giocata la partita dell’equità. Sul versante dell’Irap va registrato il mantenimento della deduzione forfettaria del 10% dall’Ires e dall’Irpef sul tributo regionale pagato per interessi passivi. Si attenua la patrimoniale sui beni di lusso, collegandola alla data di costruzione dei mezzi: per le supercar costruite da 5, 10 e 15 anni il superbollo sarà rispettivamente del 60%, del 30 e del 15 per cento. Stessa riduzione delle imbarcazioni: in questo caso la tassa di stazionamento è ridotta dopo 5, 10 e 15 anni dalla data di costruzione rispettivamente del 15, del 30 e del 45 per cento (gli sconti li pagheranno i fumatori). Per l’Imu sulla prima casa arriva una maggiorazione biennale della detrazione pari a 50 euro ogni figlio convivente fino a 26 anni di età. Il tetto massimo della maggiorazione sarà di 400 euro. Un collegamento al nucleo che è previsto esplicitamente per il nuovo Isee. Con i ritocchi sulle pensioni viene attenuato l’impatto sui lavoratori della classe ’52 con 35 anni di contributi, che potranno uscire a 64 anni di età, e sulle donne alle quali, anche a regime viene garantito il pensionamento di vecchiaia con 64 anni vincolato però ad alcune condizioni. Penalizzazione più leggera (1%) per chi esce a 60 e 61 anni con il canale contributivo. Garantita l’indicizzazione piena per il 2012 a tutti gli assegni fino a tre volte il minimo (1.402 euro). Scattano un contributo di solidarietà del 15% sulle pensioni oltre i 200mila euro lordi l’anno e un ulteriore aumento delle aliquote contributive sugli autonomi. Quanto agli altri capitoli, si allenta ancora la stretta sulle province. Scompare l’addio automatico per gli organi in carica che era stato fissato al 31 marzo 2013. Sugli stipendi dei manager arriva un tetto pari al trattamento del primo presidente della Cassazione (maggiorato del 25% per i magistrati) mentre per quelli dei parlamentari, il taglio sarà deciso dalle Camere e dal Governo ma non più per decreto. Nella notte dai relatori è arrivato un emendamento per garantire nuovi fondi all’editoria.

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