Bonus straordinari anche alla p.a.

Fonte: Italia Oggi

Il 2011 si è aperto con il pieno riconoscimento alle organizzazioni sindacali del lavoro svolto sia in ambito contrattuale che fiscale a beneficio dei lavoratori. Un lavoro che sta portando frutti importanti, ma che giocoforza impone oggi di costruire le condizioni per l’estensione al pubblico impiego. Se infatti il 2010 è stato segnato dall’ampliamento dell’applicazione della tassazione agevolata al 10% sulla retribuzione correlata a produttività, innovazione ed efficienza organizzativa nel settore privato, nel 2011 viene messo in luce il ruolo della contrattazione, al punto da renderla determinante rispetto al beneficio fiscale. L’intesa quadro interconfederale (8 marzo 2011) ha trovato una prima importante applicazione nell’ambito dei servizi pubblici grazie all’accordo con l’Aiop, una delle tre grandi associazioni nazionali dell’ospedalità privata che operano in convenzione con il Ssn, e già recepito in diverse regioni italiane. Il processo così avviato, che auspicabilmente non solo si estenderà a tutte le Aiop regionali ma verrà imitato anche da Aris e Fondazione Don Gnocchi, offre un esempio virtuoso di interazione tra i livelli della contrattazione: da un lato infatti assicura che non sorgano difformità tra un territorio e l’altro definendo un accordo-tipo, dall’altro lascia alle strutture uno spazio di manovra per adattare il meccanismo alle necessità specifiche. Lo stesso discorso vale per il settore della cooperazione sociale, dopo la firma di un analogo accordo quadro per il momento recepito nella sola Lombardia. La tutela salariale così assicurata ai lavoratori soprattutto nella sanità privata è nell’immediato tanto più significativa visti i ritardi che il settore fa registrare sul fronte degli adeguamenti contrattuali. In attesa di sbloccare gli stipendi tabellari, sul terreno sensibile e strategicamente cruciale dell’ottimizzazione di risorse e organizzazione del lavoro si possono dunque trovare convergenze che, mentre consentono performance migliori delle strutture, portano anche più soldi nelle tasche di chi vi lavora. Il che dimostra una volta di più come sia necessario agire sulle leve della contrattazione decentrata. Quello verso la detassazione del salario di produttività è un percorso che il sindacato può rivendicare a pieno titolo, essendo partito da una disposizione contenuta nel Protocollo sul welfare del 2007. Da una iniziativa dunque non del legislatore, ma delle parti sociali nei confronti del governo di allora. Iniziativa che oggi va a saldarsi con la grande battaglia portata avanti dalla Cisl per un nuovo e più equo sistema fiscale, che alleggerisca il prelievo sui redditi da lavoro e da pensione. Il prossimo obiettivo è ora l’allargamento dell’incentivo fiscale al pubblico impiego. L’intesa di aprile 2009 offre il punto di aggancio laddove prevede la destinazione alla remunerazione della produttività di eventuali risorse aggiuntive derivanti dalla maggiore efficienza organizzativa. Aggancio che l’intesa del 4 febbraio 2011 rilancia con forza. Non vi è dunque necessità di attendere oltre. E nemmeno di aspettare che i fondi vengano dalle esauste casse dello stato: bisogna piuttosto guardare nelle pieghe dei bilanci, tra i mille rivoli di spesa pubblica improduttiva. Deve esserci anzitutto la volontà di sottoporre i conti di ciascun ente al vaglio attento di tutti i portatori di interessi Le rappresentanze dei lavoratori pubblici comprese e in prima linea accanto ai cittadini utenti e contribuenti. Solo questo infatti consentirà di finalizzare alla qualità del servizio e del lavoro ciò che oggi si perde in meccanismi di spesa inefficienti e distorti. E su questo la Cisl Fp è pronta a rilanciare la sfida. La scheda Come funziona la detassazione del salario nel privato La tassazione agevolata con imposta sostitutiva al 10% degli istituti riconducibili ad incrementi di produttività, qualità, redditività innovazione, efficienza organizzativa, ha origine nelle attive politiche sindacali di questi anni, e in particolare della Cisl, che per la crescita complessiva del salario, considera fondamentale lo sviluppo della contrattazione decentrata e la detassazione del reddito da lavoro dipendente. Nel 23 luglio 2007 con il Protocollo sul welfare tra Cgil, Cisl, Uil e Governo, per la prima volta viene concordato un punto sulla detassazione dei premi di produttività. Il governo si impegna a stanziare nella Finanziaria 2008, 150 milioni di euro, finalizzati alla detassazione dei premi di risultato erogati in contrattazione integrativa, secondo i criteri stabiliti da un’apposita commissione tra il governo e le parti sociali. L’intesa prende corpo con l’art. 2 del dl n. 93/2008, che prevede misure fiscali di tassazione agevolata al 10%, per i dipendenti del settore privato (tra cui sanità privata, cooperative sociali, terzo settore ed enti privatizzati) sulle somme corrisposte per lavoro straordinario, supplementare o per effetto di clausole flessibili ed elastiche in relazione ad incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa e altri elementi di competitività e redditività legati all’andamento economico dell’azienda. Successivamente il dl 185/ 2008 e la legge 191/2009 prorogano il regime fiscale anche per gli anni 2009 e 2010. Quindi su pressione sindacale la legge 220/2010, in attuazione del dl 78/10, prevede la proroga ulteriore fino al 31/12/2011 delle misure fiscali agevolate, secondo le modalità stabilite dagli accordi quadro territoriali o aziendali. Va sottolineato che l’agevolazione fiscale, in prima istanza, era stata applicata in modo limitato; successivamente il ministero del lavoro ed in via definitiva l’Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 83/E del 17 agosto 2010, hanno consentito l’applicazione del beneficio a nuovi elementi retributivi e fornito i primi chiarimenti interpretativi. La risoluzione specifica che il lavoratore può usufruire dello speciale regime di tassazione in relazione alle sole indennità o maggiorazioni di turno, qualora si tratti di orario diurno, ma qualora il turno ricada durante l’orario notturno il beneficio fiscale si applica all’intero compenso (ossia compenso ordinario più maggiorazione). Il chiarimento è di notevole importanza in quanto ricomprende nel beneficio le maggiorazioni per lavoro straordinario escluse dal 2009 in poi, e allarga l’ambito di applicazione alle retribuzioni relative a prestazioni di lavoro notturno od organizzato su turni correlate a parametri di produttività, efficienza organizzativa e innovazione aziendale. La risoluzione attribuisce al beneficio carattere di retroattività e quindi apre ai lavoratori la possibilità di recuperare l’imposta versata in maggior misura nel 2008 e 2009 attraverso istanza di rimborso o dichiarazione dei redditi. Sarà cura dell’azienda comunicare formalmente nel modello Cud gli importi agevolabili corrisposti. L’agevolazione si applicava per un importo massimo di 3.000 euro per l’anno 2008 e di 6.000 euro per gli anni 2009 e 2010 in relazione a redditi lordi da lavoro dipendente non superiori a 30.000 euro per il 2007 e 35.000 per il 2008 e 2009. Per l’anno 2011 il limite complessivo è salito a 6.000 euro lordi per redditi non superiori a 40.000 euro lordi. La legge 220/2010, che ha prorogato l’agevolazione fino al 31 dicembre 2011, non ne ha chiaramente collegato l’applicazione ai premi di produttività erogati tramite contrattazione collettiva. Con la circolare congiunta 3/E del 14 febbraio 2011 dell’Agenzia delle entrate e del ministero del lavoro, si è chiarito che l’imposta sostitutiva al 10% è applicabile solo sulle somme erogate a fronte di accordi o contratti collettivi territoriali o aziendali anche preesistenti all’entrata in vigore della legge. Sono escluse dal beneficio le voci retributive premiali erogate a fronte di accordi o contratti collettivi nazionali di lavoro o di accordi individuali tra datore di lavoro e dipendente. Per i soci di cooperative, la circolare precisa che «sono riconducibili alla nozione di accordo collettivo, ai fini della normativa in esame, anche i ristorni ai soci nella misura in cui siano collegati all’incremento di produttività». È anche chiarito che i lavoratori in somministrazione beneficiano dell’agevolazione fiscale anche in riferimento a prestazioni rese nel settore della p.a.. Ai fini dell’applicazione non è necessario sottoscrivere nuovi accordi: è condizione sufficiente che il datore di lavoro attesti nel Cud che le somme erogate ricadano nelle fattispecie previste. L’8 marzo 2011, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto un accordo quadro contenente le linee guida per gli accordi territoriali che dovranno essere sottoscritti nei singoli territori, al fine di definire un quadro omogeneo e certo per l’applicazione della detassazione del salario di produttività. Quindi il 14 marzo, l’Aiop (associazione ospedalità privata), che aveva già applicato la detassazione per gli anni 2009/2010, ha sottoscritto con le federazioni di categoria un’intesa per l’anno 2011. Il 24 marzo 2011, anche Confartigianato imprese, Cna, Casartigiani e Claai hanno firmato con Cgil, Cisl e Uil un accordo quadro sulla detassazione, conforme a quello siglato da Confindustria. Gli accordi, in attuazione della Circolare 3 prevedono che nel 2011 le imprese applichino le agevolazioni fiscali «agli istituti riconducibili ad incrementi di produttività, qualità, redditività innovazione, efficienza organizzativa», in relazione a «risultati riferibili all’andamento economico o agli utili dell’impresa o ad ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale». In particolare citano «a mero titolo esemplificativo il trattamento economico per il lavoro supplementare, lo straordinario, i turni, il lavoro notturno, festivo e domenicale». Si definisce così uno schema di accordo quadro territoriale, che riveste carattere sussidiario e cedevole rispetto a eventuali intese aziendali o pluriaziendali, e che rappresenta un modello utile di riferimento su cui sviluppare elementi di specificità e adattabilità nei rispettivi contesti territoriali. Modello sulla cui scorta saranno firmati accordi applicativi in tutti i territori, così come è già avvenuto in diverse regioni.

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