7 mld per le imprese, ma il decreto slitta ancora

Il Consiglio dei Ministri per la discussione del d.l. che sblocca i primi 40 miliardi dei debiti p.a. alle imprese, prima convocato alle 10 poi slittato alle 19 di ieri, è stato rinviato ai prossimi giorni, il tempo per definire nel dettaglio modalità e coperture. Il decreto sarà varato entro lunedì, assicura il governo.
Ieri il premier Monti ha illustrato in una telefonata a Olli Rehn il provvedimento per chiarire aspetti e compatibilità finanziarie dell’operazione: «Sarà rispettato il limite del 3% del deficit/Pil» e, rassicura Mario Monti, il decreto conterrà una clausola di sospensione dei pagamenti, se si arrivasse a ridosso di tale limite nel rapporto deficit/Pil. Non vi sarà, invece, l’anticipo al 2013 dell’aumento dell’addizionale regionale Irpef, giudicato non percorribile dal ministro Grilli. Il commissario Ue ha, quindi, chiesto di «esaminare immediatamente il decreto».
Il Consiglio dei Ministri che si riunirà nei prossimi giorni, dovrà tenere conto anche dei risultati dell’incontro avvenuto ieri nel pomeriggio a Palazzo Chigi con l’Anci, durante il quale si è discusso, oltre al decreto sui pagamenti alle imprese, le questioni della Tares,  dell’Imu e del patto di stabilità.
“Il governo ci ha garantito che ci saranno subito 7 miliardi disponibili per le imprese. È un passo molto rilevante che ci soddisfa e che va nella direzione da noi auspicata – dichiara Delrio – una parte di queste risorse subito a disposizione servirà a cofinanziare i progetti comunitari”. “Siamo molto felici per questo risultato, anche se adesso si tratta di definire meglio alcuni aspetti tecnici. Ma comunque la giornata di oggi (ieri, n.d.r.) possiamo considerarla storica perché è una vittoria delle imprese, dei sindacati e dei sindaci”, ha sottolineato.
Una importante apertura dal governo è arrivata anche sul fronte della Tares: “Abbiamo ottenuto che i Comuni possano richiedere il pagamento da subito, utilizzando le vecchie modalità fino all’ultima rata di dicembre. In questo modo non avremo quei problemi di liquidità e di rifiuti per strada che avevamo denunciato”, ha spiegato Delrio. In pratica, i cittadini pagheranno “i trenta centesimi di sovrattassa al metro quadro direttamente allo Stato e non ai comuni, e sarà chiaro che questa maggiorazione va alle casse statali”, ha precisato Delrio.
La Tares sarà, dunque, pagata a maggio con le modalità di versamento già attivate negli anni scorsi per le vecchie tasse Tarsu o Tia.

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