Martedì, 6 agosto 2019
La Gazzetta degli Enti Locali

Linee guida per l'attuazione delle politiche sociali regionali 2019-2020
a cura di Maria Lucia Serio (Consulente area formazione CESV Messina)

Pubblicate, sulla GURS del 26 luglio le linee guida per l'attuazione delle Politiche sociali regionali 2019-2020 (Decreto Presidenziale n.5 luglio 2019). Entro 90 giorni la redazione dei Piani di zona 2019-2020. I Distretti socio-sanitari sono chiamati a inviare all'Assessorato Regionale alla Famiglia il nuovo Piano di zona con programmazione biennale non oltre il 23 ottobre.

Il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (FNPS) torna ad avere una dotazione finanziaria congrua, assumendo carattere strutturale, dopo la breve parentesi del 2017 che lo aveva visto ridotto in seguito all’istituzione del Fondo Povertà.
La prima buona notizia è, quindi, che il budget assegnato alla Regione Siciliana per il 2018 ammonta ad auro 24.939.416,85, somma che dovrebbe essere riconfermata anche per il 2019.
La previsione di una riconferma del budget anche per il 2019 ha indotto la Regione Siciliana a richiedere una programmazione biennale dei servizi e degli interventi del Piano di zona, benché l’assegnazione della seconda annualità – si legge nel documento- sia vincolata all’approvazione del riparto FNPS 2019.
La seconda buona notizia riguarda la richiesta di mettere a sistema tutte le linee di finanziamento, di programmare tenendo conto delle Azioni già previste nel PON Inclusione, nel Piano Povertà, nel FNA, nella “Vita indipendente”, nel “Dopo di noi” e in tutti gli eventuali programmi nazionali ed europei che coinvolgono i Distretti socio-sanitari, al fine di evitare sovrapposizioni e duplicati.
L’obiettivo è quello di garantire un’offerta di servizi il più possibile ampia ed articolata con risorse plurime che, se coordinate, possono garantire un welfare community inclusivo e partecipativo. La Sicilia, al pari delle altre regioni, si avvia a superare, almeno sulla carta, la frammentarietà degli interventi e dei servizi, a favore di una visione sistemica, garantendo supporto ed assistenza tecnica. Sarà compito e responsabilità dei singoli Distretti riuscire a fare in modo che questo si concretizzi anche nei singoli territori, avviando nuove modalità operative e metodologiche.
Inoltre, la nuova programmazione dovrà agganciarsi a quella del 2016-2017 in maniera da completare il triennio 2018-2020 (risorse FNPS 2016-2019) e dare continuità alle politiche di welfare finora attivate, consolidare i sistemi di Governance dei Distretti socio-sanitari in relazione alle fasi di programmazione e di spesa, potenziare i sistemi di valutazione e monitoraggio a livello regionale per colmare le lacune informative tutt’ora esistenti.
Le parole chiavi utilizzate nel Piano regionale sono: rafforzare, migliorare, sostenere. La Sicilia intende colmare il gap con le altre regioni i cui sistemi di welfare appaiono più evoluti e meno riparatori e tra gli stessi Distretti socio-sanitari che hanno mostrato, nel corso di questi anni, differenze notevoli sul piano gestionale e della rendicontazione.
A livello nazionale, la mancanza di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP), ha generato una disomogeneità degli interventi nelle varie Regioni che non ha garantito a tutti i cittadini italiani l’esigibilità dei diritti civili e sociali così come previsto dall’art.117 secondo comma, lettera m) del Titolo V della Costituzione. Ad oggi gli unici livelli essenziali a livello nazionale sono quelli indicati nelle misure di contrasto alla povertà ovvero il REI e il Reddito di cittadinanza.
Il Piano sociale nazionale 2018-2020 cerca di andare nella direzione di una maggiore omogeneità dei servizi, tracciando le linee di indirizzo a cui tutte le Regioni dovranno attenersi.
La Sicilia, per le annualità 2028-2019, fermo restando i macro-livelli con i relativi obiettivi di servizio definiti dal Ministero competente (MLPS), indica precisi ambiti su cui utilizzare le risorse del FNPS che vengono suddivisi in:

  1. Una quota indistinta riservata a rafforzare: a) le politiche sociali territoriali; b) il sistema socio-sanitario; c) la struttura distrettuale destinata alla programmazione, gestione e valutazione del PdZ; d) la struttura regionale destinata all’attuazione delle politiche sociali.
  2. Una quota vincolata, nella misura del 40%, destinata all’implementazione dei servizi per l’infanzia e l’adolescenza. Gli ambiti su cui focalizzarsi riguardano: a) interventi di sostegno al contesto familiare in cui vivono bambini ed adolescenti; b) interventi di sostegno ai contesti quotidiani di vita dei minori; c) sistema di interventi per minorenni fuori dalla famiglia di origine. Nel primo caso, come indicato nel Piano Nazionale Sociale, si tratta di sostegno socio-educativo domiciliare; sostegno alla genitorialità e servizio di mediazione familiare; specifici sostegni in presenza di bambini nei primi mille giorni di vita; attivazione sostegni innovativi (percorsi gruppali, famiglie/persone d’appoggio). Nel secondo caso di interventi-progetti nella scuola in favore di alunni in difficoltà/rischio; sostegni e servizi socio-educativi territoriali. Ogni DSS ha l’obbligo di compilare le schede A/bis (ad esclusione della parte relativa ai P.I.P.P.I.) e A (inserite nelle linee guida) in modo da rendere immediatamente evidenti le azioni intraprese a favore dell’infanzia e dell’adolescenza.

In questo modo l’Amministrazione regionale si propone, da un lato di superare le criticità che ad oggi hanno contrassegnato tutto l’iter dei Pdz dal punto di vista programmatorio, gestionale, valutativo determinando risposte tardive e non sempre efficaci ai bisogni del territorio; dall’altro di agire su una fascia della popolazione che manca di un Fondo (fatta eccezione per le città riservatarie di Palermo e Catania) e di una programmazione proprie dopo la L.285/97 e che spesso è a rischio di vulnerabilità.
Per questa area, gli interventi dovranno tenere conto di alcuni documenti adottati dal MLPS in collaborazione con i diversi livelli territoriali, il Terzo settore e la società civile. Il richiamo è alle Linee di indirizzo per l’Affido familiare (Conferenza Unificata 25 ottobre 2012) e alle Linee di indirizzo nazionali sull’intervento di bambini e famiglie in situazioni di vulnerabilità (P.I.P.P.I.) (Conferenza Unificata 21 dicembre 2017) il cui Programma di implementazione è stato approvato sempre dalla Conferenza Unificata il 7 marzo 2019.
La Regione ha semplificato l’iter di presentazione del Pdz 2019-2020, in considerazione degli adempimenti procedurali avviati per il PdZ 2018-2019 depositato lo scorso marzo. Le otto fasi, i soggetti coinvolti e le procedure sono descritti in maniera puntuale in un’apposita tabella (n.7) che offre un quadro sintetico e completo di tutti i passaggi. Così come sono stati definiti gli indicatori del riparto del FNPS e i relativi pesi (tab. 6).
In merito al Programma P.I.P.P.I. la Regione Siciliana destinerà una quota di 250.000€ a carico del FNPS per entrambe le annualità così come previsto dal Decreto del 26 novembre 2018- Riparto FNPS 2018 art.4. Il Decreto prevede che, a valere sul FNPS, ogni Regione destini una quota per garantire la continuazione della sperimentazione del programma avviato in alcuni territori. Le azioni relative al P.I.P.P.I. non dovranno essere inserite nel Piano di zona; tuttavia, al momento non sono ancora state adottate le linee guida di accesso al Programma.
La scelta di implementare la struttura distrettuale risponde all’esigenza di mettere il personale sia tecnico che amministrativo nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio lavoro. L’esiguità delle risorse umane destinate al settore sociale, a fronte della mole di lavoro che si trovano ad affrontare, ha, da sempre, costituito un problema. Per cui è stato previsto l’assegnazione di un incentivo per l’attività svolta dai Gruppo Piano e/o dei gruppi ristretti dei DSS (sono stati definiti sia i criteri che i pesi), che potranno disporre di un plafond di ore aggiuntive rispetto all’attività ordinaria per l’attuazione del PdZ, e la continuazione dell’assistenza tecnica che dovrà essere integrata con le assistenze tecniche previste da altri programmi presenti nei DSS.
In un’ottica di sistema, le azioni riguardanti l’integrazione socio-sanitaria, dovranno anche tenere conto di quanto indicato dal Piano Nazionale della non Autosufficienza adottato dalla Rete della Protezione e dell’inclusione Locale.
Per le azioni in capo all’amministrazione regionale, è stata destinata una somma per tutto il biennio pari al 5% del budget (al netto della quota destinata al P.I.P.P.I.) per un totale di € 2.468.938,40, a cui si aggiungono le somme del 5% della precedente programmazione pari a € 1.609.966,57 (delibera di Giunta n. 377/2018) finalizzati al “rafforzamento della Governance per il miglioramento della capacità di programmazione e di spesa dei DSS, rafforzando le forme associative dei comuni per la gestione condivisa dei servizi sociali, per il rafforzamento degli uffici del Dipartimento regionale Famiglia e azioni di monitoraggio e controllo” (pg.19). L’assessorato predisporrà un progetto regionale di Governance per il potenziamento dei Gruppi Piani distrettuali con l’obiettivo di una maggiore omogeneità nell’attuazione dei PdZ e nominerà, con apposito decreto, un gruppo di lavoro.
Le linee guida per l’attuazione delle Politiche sociali regionali 2019-2020 rimandano ed integrano i documenti precedenti adottati dalla nostra Regione relativamente alle “Linee guida per l’attuazione delle Politiche sociali regionali 2018-2019”, il “Piano Nazionale Sociale 2018-2020” e il “Piano Regionale per la lotta alla Povertà”.

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