Valutazione di impatto ambientale: la Camera boccia per il momento il decreto

Valutazione di impatto ambientale: “Non si tratta di una bocciatura, confermiamo gli obiettivi del testo, in termini di efficacia delle procedure, ma proviamo a rafforzare alcuni principi di oggettività e razionalità”. Ad affermarlo è Maria Chiara Gadda, deputata Pd e relatrice del parere della commissione Ambiente di Montecitorio sul decreto VIA, il testo elaborato per recepire la direttiva europea 2014/52/UE. Definizioni a parte, tuttavia, lo scopo dell’intervento che la Camera chiederà oggi al Governo proprio sulla questione della valutazione di impatto ambientale è tutto una questione di numeri: venti correzioni, tra osservazioni e condizioni, su un totale di 27 articoli contenuti nello schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri in prima lettura lo scorso 10 marzo.

Valutazione di impatto ambientale: il decreto

Il decreto modifica in maniera radicale la procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA), alla quale vengono sottoposte le infrastrutture in fase di progettazione. Subito dopo la sua presentazione, tuttavia, il testo è stato preso di mira da decine di richieste di modifica, soprattutto delle associazioni ambientaliste. Le maggiori contestazioni insistono sulla scarsa attenzione alle popolazioni coinvolte dai progetti, semplificazioni eccessive sulle modalità di presentazione delle istanze, poca trasparenza in alcuni passaggi. Questioni alle quali, nel merito, risponderà la commissione Ambiente della Camera.
Nel frattempo, negli scorsi giorni, le Regioni e le Province autonome in Conferenza Unificata, pur avendo espresso un giudizio complessivamente negativo sullo schema di decreto legislativo che intende dare attuazione alla direttiva 2014/52/UE sulla valutazione di impatto ambientale, avevano sottolineano che tale giudizio potrebbe essere superato qualora fossero accolte le modifiche chieste.

Il dibattito in Conferenza Unificata

In particolare è stato chiesto il mantenimento di un livello progettuale definitivo per le procedure di VIA regionali, nonché di elementi progettuali certi e sufficientemente approfonditi per la procedura di verifica. Lo schema di decreto, invece, consentirebbe di presentare nel procedimento di VIA progetti di fattibilità.
Inoltre è stato chiesto di mantenere le specificità e gli attuali termini per l’espressione del parere regionale in sede di VIA statale ed eliminare la perentorietà dei termini procedimentali (90 giorni per la verifica, 150 giorni per la valutazione). Lo schema di decreto, invece, prevedeva la riduzione complessiva dei tempi per la conclusione dei procedimenti con termini “perentori” ai sensi e agli effetti della disciplina generale sulla responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile dei dirigenti prevedendo la sostituzione amministrativa in caso di inadempienza.

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