Tratta degli esseri umani: il PE chiede pene più severe

Pene più severe per prevenire e combattere la tratta degli esseri umani di cui sono vittime centinaia di migliaia di persone ogni anno in entrata o in uscita dall’Ue. E’ quanto chiedono la commissione libertà civili e la commissioni diritti della donna del Parlamento europeo. Le due commissioni chiedono che sia considerato reato penale lo sfruttamento consapevole delle vittime del traffico di esseri umani, per prestazioni sessuali o altro e che i proventi del  traffico siano sequestrati e utilizzati. I deputati chiedono che a tutte le vittime della tratta, indipendentemente dal loro status,  siano forniti: alloggio, assistenza medica, protezione e assistenza legale gratuita, per consentire loro di testimoniare senza timori contro gli autori del crimine. Una volta che le autorità nazionali abbiano accertato che una persona è vittima del traffico di esseri umani, lo Stato membro dovrà prendere in considerazione il rilascio di un permesso di soggiorno oppure prevedere  il suo rientro sicuro in uno Stato ospitante o nel Paese di origine. Alla vittima dovrebbe comunque essere offerta “un’alternativa” al rimpatrio, nei casi in cui sia ragionevole supporre che ciò potrebbe metterne a repentaglio la sicurezza. Le due commissioni parlamentari propongono di istituire una rete Pan-Europea di organizzazioni dedicate all’assistenza diretta e al supporto delle vittime. L’helpline multilingue gratuita già esistente dovrebbe poi avere un unico numero europeo ed eventualmente poter essere utilizzata anche al di fuori dell’Unione dell’UE.  L’iter legislativo prevede per il 14 settembre l’avvio delle trattative con il Consiglio mentre il voto in plenaria potrebbe svolgersi verso la fine dell’anno.

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