Territorio, sinergie anti-dissesto

“Le attuali condizioni di dissesto del territorio, l’inadeguatezza delle risorse economiche messe a disposizione per interventi strutturali di prevenzione e mitigazione del rischio non ancora avviati o realizzati, l’alto livello di esposizione al rischio di numerosissimi comuni impongono un’azione congiunta e coordinata delle diverse componenti del Servizio nazionale di protezione civile”. Lo scrive il capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, in una circolare inviata alle componenti del Servizio nazionale di Protezione civile – tutte le regioni e province autonome e gli uffici territoriali del Governo – contenente indicazioni operative per prevedere, prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di emergenza connesse a fenomeni idrogeologici e idraulici. Tutto questo mentre le amministrazioni si preparano a mettere in comune le proprie esperienze nel corso della Esposizione in materia di emergenze che si terrà in Umbria il prossimo anno.

LA CIRCOLARE
Per garantire una risposta efficace e tempestiva in un’eventuale situazione di emergenza è necessario – scrive il capo Dipartimento Gabrielli nella circolare- che regioni e province autonome supportino i comuni nella predisposizione e nell’aggiornamento dei piani di emergenza per individuare possibili aree a rischio e attivare appositi presidi territoriali di vigilanza. Inoltre, per essere pronti e limitare gli eventuali danni causati dai fenomeni idrogeologici, è importante avere un quadro puntuale delle risorse presenti sul territorio: serve censire uomini, mezzi, materiali e tecnologie, conoscere la loro dislocazione, i tempi e le modalità di attivazione. Il raccordo tra i Centri funzionali regionali che devono monitorare e sorvegliare l’evoluzione dei fenomeni meteorologici e il Centro funzionale centrale del Dipartimento è vitale, così come è essenziale assicurare un costante flusso di informazioni tra le diverse sale operative attivate a livello locale e nazionale. Fondamentale per la prevenzione è l’informazione alla popolazione: i cittadini devono essere coinvolti per rendere più efficace l’azione dei presidi territoriali, sapere a quali rischi sono esposti e come si devono comportare per contribuire attivamente alla riduzione del rischio stesso e limitare i danni nel corso dell’emergenza. “È assolutamente necessaria l’implementazione di adeguate e capillari modalità di informazione alla popolazione, volta in primo luogo alla salvaguardia dell’incolumità dei cittadini”, ricorda ancora Gabrielli. È responsabilità dei sindaci tenere conto all’interno della pianificazione, anche attraverso l’organizzazione di periodiche esercitazioni, delle indicazioni da fornire alla popolazione su cosa fare prima, durante e dopo i possibili eventi calamitosi: per esempio, non attraversare corsi d’acqua, non sostare lungo le coste esposte a mareggiate, non usare scantinati e seminterrati, ma portarsi ai piani superiori degli edifici.

REGIONI IN AZIONE
Intanto, come detto, le amministrazioni vogliono mettere in rete le proprie esperienze di gestione emergenziale. “La Regione Umbria porterà il suo contributo positivo, proponendo l’esperienza maturata soprattutto in occasione del sisma del 1997, in materia di gestione dell’emergenza in caso di grave calamità naturale, e che ha contribuito alla crescita, nella nostra regione, della cultura della protezione civile”, ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, a Perugia, alla presentazione di ‘Expo Emergenze’, la prima edizione dell’esposizione nazionale che si svolgerà al Centro fieristico di Bastia Umbra, nel febbraio 2012, su iniziativa di Epta-Confcommercio e Umbriafiere, con la collaborazione della Regione Umbria. “Abbiamo sin da subito condiviso lo spirito di questa iniziativa – ha affermato la presidente Marini – perché convinti dell’importanza di un ‘salone’ che proponga prodotti, tecnologie e servizi legati alla protezione civile, ed alla sua funzione per ciò che riguarda la gestione delle emergenze per calamità naturali, primo soccorso sanitario e sicurezza nel luoghi di lavoro. Inoltre, come Regione non abbiamo solo l’esperienza maturata in questi anni da proporre, ma anche precise competenze che ci obbligano ad un confronto costante per migliorare le normative e per aggiornare sempre le nostre strutture e capacità di intervento. Quello della protezione civile, infatti, è un settore in continua crescita, sempre in evoluzione, che impone a chi ha competenze istituzionali di aggiornare sempre i propri modelli gestionali. L’Expo del prossimo febbraio, inoltre, rappresenterà una utile occasione per confrontare e mettere in relazione i soggetti pubblici e privati che operano nella protezione civile con il ruolo ed il mondo del volontariato, elemento fondamentale di una moderna protezione civile, radicata e presente nel territorio”. Per la presidente Marini, sono due i principali motivi di interesse della Regione Umbria per l’evento: “avere elementi di valutazione organica e non settoriale del ruolo della protezione civile in ambito regionale, ed il rapporto di interconnessione che deve necessariamente esserci tra l’azione dell’istituzione, quella del settore e degli operatori privati e quella del volontariato”. “Tanto più sarà sinergica e coerente l’azione di questi diversi soggetti – ha concluso – tanto più sarà efficace la gestione di ogni sorta di emergenza”.

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