Tassati gli immobili all’estero

Fonte: Il Sole 24Ore

Imposta annuale sull’anonimato e una patrimoniale sia sugli immobili detenuti all’estero sia sulle attività finanziarie oltre confine. Sono le tre novità dell’emendamento del governo introdotte per garantire buona parte delle coperture per gli alleggerimenti sull’Imu prima casa e sulle pensioni. Se si aggiunge anche la riscrittura dell’imposta di bollo sui depositi e gli estratti conto le maggiori entrate sono pari a 653 milioni per il 2012, 772,9 milioni per il 2013 e di 914,8 milioni per il 2014.

L’imposta sull’anonimato. Riscritta ex novo la norma del decreto legge salvaItalia sul prelievo dell’1,5% sui capitali scudati. Il governo introduce una vera e propria imposta sull’anonimato da versare annualmente come imposta di bollo speciale nella misura del 4 per mille (0,4%) delle attività finanziarie oggetto di emersione con gli scudi fiscali del passato. Attenzione però che l’imposta di bollo sale all’1% per il 2012 e il 2013. Il prelievo strutturale si trasforma straordinario per il solo 2012 e nella misura sempre dell’1% nel caso in cui i capitali oggetto di emersione siano stati ormai dismessi. L’imposta di bollo annuale e quella straordinaria saranno trattenute direttamente dagli intermediari entro il 16 febbraio di ogni anno con riferimento al valore delle attività ancora secretate al 31 dicembre dell’anno precedente. Per il versamento del 2012 il capitale su cui applicare il bollo sarà quello risultante alla data di entrata in vigore del Dl (6 dicembre 2011). L’emendamento prevede inoltre la detraibilità dell’imposta di bollo già pagata sui depositi titoli e sugli strumenti e prodotti finanziari non soggetti all’obbligo di deposito detenuti in Italia. Il pagamento dell’imposta di bollo garantirà al contribuente l’anonimato, che decadrà quando l’imposta di bollo non sarà più trattenuta dagli intermediari i quali effettueranno un’apposita segnalazione all’agenzia delle Entrate. Dalla relazione tecnica emerge che l’introduzione dell’imposta sull’anonimato migliora le entrate dello Stato rispetto alla versione originaria del decreto di 366 milioni portando l’incasso atteso a 1,461 miliardi per il 2012, contro il miliardo inizialmente atteso per il 2012 e il 2013.

Imu senza frontiere. La patrimoniale made in Italy sugli immobili (prima Ici e dal 2012 Imu) varca i confini. Già a partire dal 2011 le persone fisiche residenti nello Stato in possesso di immobili situati all’estero dovranno versare nelle casse dell’Erario un’imposta dello 0,76% del valore degli immobili. Il valore è costituito dal costo riportato nell’atto di acquisto dell’immobile o dai contratti e, in assenza, dal valore di mercato dove è situato l’immobile. La nuova Imu con targa estera sarà dovuta in misura proporzionale alla quota di possesso del bene. Per scongiurare possibili effetti di doppia imposizione dall’Imu dovuta viene riconosciuto un credito d’imposta pari a eventuali prelievi patrimoniali applicati nello Stato in cui si trova l’immobile. Meccanismo per altro già applicato dalla Francia con il trattato che disciplina i rapporti con l’Italia. Dai dati in possesso dell’anagrafe tributaria emerge che il valore degli immobili all’estero indicati nel quadro RW di Unico ammonterebbe a oltre 19 miliardi di euro. L’Imu dello 0,76 % produrrà secondo la ragioneria un maggior gettito per i prossimi tre anni di 98,4 milioni.

Tassati i depositi all’estero. Un’imposta di bollo sulle attività finanziarie detenute all’estero. Scatta già da quest’anno e per il 2012 un prelievo dell’1 per mille annuo sulle attività finanziarie detenute all’estero. L’imposta sarà dovuta in misura proporzionale alla quota di possesso delle attività tassate. Dal 2013 la tassazione salirà all’1,5 per mille. Il prelievo si applicherà al valore di mercato che viene rilevato al termine di ogni anno solare nel luogo dove il contribuente detiene le attività finanziarie. Per determinare il valore potrà essere utilizzata la documentazione dell’intermediario estero e, in mancanza, il valore nominale. Anche per le attività finanziarie spetterà un credito d’imposta pari all’eventuale patrimoniale versata all’estero.

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