Sotto esame nei Comuni gli esercizi provvisori 2013

Fonte: Il Sole 24 Ore

La Corte dei conti prova a mettere ordine nella pioggia di regole che si abbatte sulla finanza locale, e mette sotto esame gli «esercizi provvisori» diffusissimi fra Comuni e Province nel 2013. Lo fa con i nuovi questionari sui bilanci consuntivi 2013 (delibera 11/2014 della sezione Autonomie), che in realtà si trasformano in una verifica dell’intera gestione dell’anno scorso dal momento che, proprio a causa della produzione normativa incessante, per la prima volta dal debutto del 2006 i questionari sui preventivi dell’anno scorso non hanno mai visto la luce.

Parlare di “preventivi”, nel 2013, sarebbe stato del resto audace, perché di proroga in proroga lo scorso anno il termine è slittato al 30 novembre, con undici dodicesimi dell’esercizio finanziario ormai conclusi. Proprio l’incertezza perenne che ha accompagnato i bilanci, e che sembra riproporsi anche per quest’anno a causa dei contorcimenti della Tasi, ha moltiplicato gli «esercizi provvisori», con una dinamica perversa che ha messo a rischio gli equilibri di molti enti. Con l’esercizio provvisorio, infatti, si definisce anche «gestione in dodicesimi» le amministrazioni locali possono impegnare, oltre alle spese obbligatorie, appunto fino a un dodicesimo degli stanziamenti complessivi dell’ anno prima: nel 2013, però, le risorse certe a disposizione degli enti locali sono diminuite (la spending review, da sola, ha tagliato di 2,25 miliardi il fondo di solidarietà), e le possibilità di spesa parametrate a un livello di entrate non più attuale hanno potuto aprire squarci profondi nei conti degli enti (il primo capitolo del nuovo allarme-Roma è nato da lì).

Sulla base di questi presupposti, la sezione Autonomie della magistratura contabile ha costruito nella nuova edizione dei questionari un’appendice inedita dedicata proprio all’esercizio provvisorio. I magistrati chiedono prima di tutto ai revisori dei conti quali misure l’amministrazione abbia adottato per la salvaguardia degli equilibri anche in assenza del preventivo, ma vanno anche nel dettaglio e per esempio impongono di indicare gli impegni di spesa più importanti che l’ente ha deciso di escludere dai limiti dell’esercizio provvisorio. La situazione, naturalmente, si complica quando l’amministrazione è entrata nel labirinto del 2013 gravata anche da disavanzi di gestione o debiti fuori bilancio relativi all’anno precedente, e anche a questi temi i questionari dedicano domande specifiche.

Una seconda appendice è invece dedicata ai Comuni e alle Province che già nel 2013 hanno sperimentato la riforma della contabilità. Le domande, che chiedono ai revisori di indicare gli effetti del riaccertamento straordinario dei residui e le modalità di costituzione del fondo pluriennale vincolato, riguardano al momento solo i 61 enti (49 Comuni e 12 Province) che hanno avviato la sperimentazione nel 2013, ma già quest’anno la platea si è molto allargata e dal 2015 abbraccerà tutti gli enti locali.

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