Sisma, verso l’uscita dall’emergenza

La Camera dei Deputati ha votato la fiducia al Governo Monti sul decreto-legge 74 del 2012 sul terremoto in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto nel testo della Commissione. I sì al d.l., che passa ora al Senato, sono stati 466, i no 66, gli astenuti 6.  Mentre arrivano novità di rilievo per la ricostruzione in Abruzzo, che puntano a chiudere una volta per tutte l’emergenza. “Il decreto sul terremoto è stato migliorato grazie al lavoro svolto nella commissione. Considerando il momento di grave crisi economica, non era scontato che oltre alla conferma dei due miliardi e mezzo di euro, ci sarebbe stato un impegno forte da parte del governo per aumentare la possibilità di spesa degli enti locali attraverso l’allentamento del patto di stabilità interno e per la dilazione dei termini di pagamento riguardo alla fiscalità generale. Si è anche introdotta un’importante semplificazione amministrativa sull’agibilità sismica degli edifici industriali”, dichiarano i deputati del gruppo del Partito democratico delle zone colpite dal terremoto “Mantenuti inoltre – proseguono i deputati Pd – i finanziamenti sull’edilizia scolastica e introdotta la possibilità di accedere a finanziamenti per le opere idriche danneggiate. Altri punti di rilievo riguardano gli impianti ad energie rinnovabili che potranno mantenere gli stessi incentivi di cui godevano al momento del sisma, l’introduzione della possibilità di recuperare immediatamente i danni subiti per i caseifici, la previsione di forme di detassazione per le imprese assicurate insieme ad un’altra serie di semplificazioni amministrative. Si tratta di un intervento di prima emergenza perché i problemi aperti dal terremoto necessitano di risorse ben maggiori da quelle al momento decise”. Il provvedimento si divide in tre grandi gruppi di norme. Il primo, di più diretto interesse per gli enti locali, dispone tra l’altro in materia di edilizia scolastica, sospende fino al 31 dicembre 2012 i processi civili, penali e amministrativi pendenti presso gli uffici giudiziari aventi sede nei comuni colpiti dal sisma, alleggerisce gli obiettivi del patto di stabilità interno, autorizza al differimento dei termini per la deliberazione del bilancio di previsione per il 2012 e per la redazione del conto annuale del personale degli enti locali, proroga di dodici mesi i titoli di soggiorno in scadenza entro il 31 dicembre 2012 a favore degli immigrati non in possesso dei requisiti di lavoro ovvero di residenza nei comuni colpiti dagli eventi sismici. Un secondo gruppo di norme riguarda gli interventi per le imprese, per i lavoratori e il turismo. Un terzo gruppo di norme riguarda, infine, interventi in materia di rifiuti e di ambiente. Tra le novità la possibilità che i presidenti delle regioni interessate individuino, in caso di necessità, ulteriori impianti in cui è possibile conferire rifiuti.  Intanto il governo presenta in queste ore un emendamento al decreto legge “Crescita” (numero 83), sempre all’esame della Camera dei deputati, che prevede “misure urgenti per la chiusura della gestione d’emergenza nella Regione Abruzzo”, colpita dal terremoto il 6 aprile 2009, e l’assunzione a tempo indeterminato di 300 addetti alla ricostruzione. L’emendamento, approvato il 6 luglio scorso dal Consiglio dei ministri, è stato illustrato dal ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca.  “Il testo – ha aggiunto il ministro – prevede tre obiettivi prioritari: il rientro nelle case; l’attrattività del centro storico de L’Aquila e la ripresa economica della zona colpita”. Per quanto concerne l’assunzione di 300 addetti alla ricostruzione, Barca ha sottolineato che verrà fatta “attraverso un apposito bando gestito dalla presidenza del consiglio”, ricordando che “attualmente vi sono circa 600 addetti alla ricostruzione, tutti precari, che costano 35 milioni di euro l’anno. Con questa norma – ha proseguito – facciamo una spending review riducendo l’organico a 352 unità, di cui 300 assunte a tempo indeterminato, con un costo che scende a 13,8 milioni all’anno”. Barca ha anche ricordato che “per la fase dell’emergenza sono già stati spesi 2,7 miliardi di euro e che altri 7,7 miliardi sono in corso di stanziamento. “Si tratta della più grande concentrazione di investimenti pubblici in Italia”, ha evidenziato il ministro, aggiungendo che l’emendamento “regolerà questo enorme investimento pubblico, bilanciando gli interessi degli abitanti locali con quelli di tutti gli italiani, perché non dimentichiamoci che le somme allocate sono di tutti gli italiani”. Il ministro ha infine detto di aver visto “un’apertura controllata di fiducia nei confronti del governo e di tutte le istituzioni da parte delle popolazioni colpite dal sisma”, ricordando che “su 66 mila cittadini che furono evacuati dalla zona, 33 mila sono già rientrati nelle loro case”. “Si tratta della più grande concentrazione di investimenti pubblici in Italia”, ha evidenziato il ministro, aggiungendo che l’emendamento “regolerà questo enorme investimento pubblico, bilanciando gli interessi degli abitanti locali con quelli di tutti gli italiani, perché non dimentichiamoci che le somme allocate sono di tutti gli italiani”. Il ministro ha infine detto di aver visto “un’apertura controllata di fiducia nei confronti del governo e di tutte le istituzioni da parte delle popolazioni colpite dal sisma”, ricordando che “su 66mila cittadini che furono evacuati dalla zona, 33mila sono già rientrati nelle loro case”.

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