Sicurezza urbana, i sindaci al Viminale per discutere la bozza di d.d.l.

Nella riunione del coordinamento Anci delle Città metropolitane di ieri i sindaci hanno preparato l’incontro con il Ministro Alfano al Viminale sui temi della sicurezza urbana.

“La bozza del d.d.l. sulla sicurezza urbana approntata dal Viminale è una buona base di discussione. Ad Alfano avanzeremo una proposta di integrazione ed emendamento chiedendo che l’iter legislativo sia il più rapido possibile”, ha detto il presidente dell’Anci Piero Fassino, incontrando la stampa a fine riunione.
“Con il ministro – ha aggiunto – discuteremo di alcuni miglioramenti che auspichiamo possano entrare nel testo definitivo, che si spera possa essere approvato in tempi brevi visto che il tema è molto sentito dai cittadini”.

Secondo Fassino “a più poteri debbono però corrispondere più risorse, anche se al momento il capitolo della sicurezza urbana non significa soltanto soldi. È bene ricordare – ha aggiunto il presidente dell’Anci – che negli ultimi anni i cittadini hanno chiesto sempre di più soluzioni sulla sicurezza, quindi è necessario fornire loro gli strumenti adatti, capaci di operare anche contro il degrado, il graffitismo e l’abusivismo”. In ogni caso, ha ribadito il sindaco di Torino, “il testo presentato dal Viminale rappresenta una buona base di partenza”.

Considerazioni analoghe erano arrivate, nel corso della riunione dei sindaci metropolitani, dal primo cittadino di Firenze Dario Nardella che ha seguito per Anci la trattativa con il Viminale sul d.d.l. “Vanno bene l’ampliamento del potere di ordinanza previsto dal testo e le nuove competenze attribuite al consiglio comunale, ma va definito meglio il campo della sicurezza urbana che va comunque distinto da quello dell’ordine pubblico”, ha evidenziato il coordinatore nazionale per le Città metropolitane. Secondo Nardella è altresì opportuno “definire un potere nuovo ordinario a carattere regolatorio, in capo al sindaco o alla giunta che consenta di superare i presupposti di necessità ed urgenza”, una sorta di potere regolatorio autonomo. 
Lo stesso Nardella ha ricordato di aver proposto al Ministero l’attivazione di un fondo ad hoc per le città metropolitane con cui sostenere attività di aggiornamento tecnologico in materia di sicurezza urbana.

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