Ripristino del regime ordinario per le assunzioni delle posizioni dirigenziali: le richieste dell’ANCI

L’obiettivo principale? Il ripristino del regime ordinario per le assunzioni delle posizioni dirigenziali, alla luce della pronuncia di illegittimità costituzionale degli articoli 11 e 17 della legge n. 124/2015 (disegno di Riforma della Pubblica Amministrazione), che ha fatto venire meno il vincolo previsto dalla Legge di Stabilità 2016. A porre tale priorità sull’orizzonte delle azioni odierne in materia di Enti locali è il presidente dell’ANCI Antonio Decaro, mediante una lettera indirizzata al ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia.

All’interno della lettera il numero uno di ANCI sottolinea come, in virtù della pubblicazione della decisiva sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 25 novembre (la n. 251/2016), sia “venuta meno la ratio legis sottesa alla straordinarietà del vincolo imposto dalla Legge di Stabilità alla disciplina degli incarichi dirigenziali”.

Né, ad avviso dei vertici della Associazione dei Comuni italiani, apparirebbe sostenibile il permanere del vincolo di indisponibilità sino al termine del 27 febbraio 2017, previsto dall’articolo 17 comma 1 della legge 124/2015. Questo sia perché le deleghe contenute non riguardano il riordino della dirigenza, e sia perché lo stesso articolo 17 comma 2 prevedeva che il legislatore dovesse decidere, entro e non oltre il 27 novembre 2016, se disciplinare o meno in modo congiunto riforma del pubblico impiego e della dirigenza. Su questo substrato si origina la richiesta del presidente Decaro al ministro Madia: accogliere le argomentazioni dell’ANCI con il conseguente ripristino dell’ordinario regime delle assunzioni per i dirigenti.

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