Rifiuti, Antitrust contro la gestione integrata: non favorisce la concorrenza

“Sia la normativa ambientale nazionale (Testo unico ambientale) che alcune normative regionali presentano un favor per la gestione integrata degli Rsu, dalla raccolta, allo spazzamento, al trasporto, al recupero e/o smaltimento. Tuttavia, nella prospettiva dell’Autorità di concorrenza, questo favor verso l’integrazione è motivo di preoccupazione”. 

A dirlo è stato il presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Giovanni Pitruzzella, la settimana scorsa nel corso dell’audizione davanti la commissione Ambiente del Senato sul tema della gestione dei rifiuti

“Se la motivazione di tale favor è che una più ampia definizione del perimetro dell’affidamento dovrebbe incentivare l’aggregazione gestionale e la partecipazione degli operatori alle procedure ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di gestione degli Rsu, si osserva, da un lato – spiega Pitruzzella – che tale impostazione rischia di spostare il confronto competitivo tra gli operatori verso una (eventuale) forma di concorrenza per il mercato, con l’effetto di estendere la privativa di cui gode l’affidatario del servizio a tutta la filiera della gestione dei rifiuti; dall’altro, che tale forma di concorrenza per il mercato rischia di restare sulla carta, tenuto conto che il contesto del servizio di raccolta di Rsu è tale per cui affidamenti diretti e in house providing sono ancora, come si è detto, la forma di affidamento prevalente”. 

Per il presidente dell’Antitrust infatti “una gestione non (necessariamente) integrata delle differenti fasi della filiera ambientale consentirebbe di valorizzare le caratteristiche industriali di ciascuna di esse, rendendo possibile la realizzazione della concorrenza nel mercato, per lo meno nelle fasi del trattamento e del recupero (oltre che dello smaltimento)”. 

“Modalità efficienti di gestione delle fasi a valle della raccolta potrebbero tra l’altro – conclude Pitruzzella – arrecare beneficio anche in termini di riduzione del costo del servizio in monopolio da parte degli utenti/cittadini, dal momento che il gestore del servizio di raccolta potrebbe ‘pagare’ le fasi in concorrenza al prezzo più basso”.

(Fonte: Public Policy) 

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