Previdenza complementare negli enti locali

Per circa 1,6 milioni di dipendenti pubblici arriverà a breve la possibilità di versare il proprio Tfr in un fondo pensione di categoria. Lo ha annunciato ieri il presidente dell’Inpdap che ha incontrato i rappresentanti dei ministero del lavoro e della pubblica amministrazione insieme all’Anci e la Conferenza delle regioni per l’avvio di un piano di informazione e sensibilizzazione del personale della pubblica amministrazione sulla previdenza complementare. Intorno al tavolo, nello specifico, erano riuniti i rappresentanti dei Ministeri del Lavoro (con il segretario generale Francesco Verbaro) e della pubblica amministrazione ed, inoltre, Anci, Conferenza delle Regioni, Confservizi, Unioncamere e Upi.
Dopo il Fondo Espero (personale della scuola), già attivo, partono quindi il fondo “Sirio” rivolto ai dipendenti dello Stato, degli enti pubblici non economici e delle Agenzie fiscali per circa 300.000 lavoratori interessati e il Fondo “Perseo” per il personale della Sanità e degli Enti locali (1.325.000 i potenziali iscritti). Per rendere più semplice e chiara la scelta di aderire o meno al fondo l’Inpdap ha messo a punto un sistema di “colloquio automatizzato” con i propri iscritti per consentire ai lavoratori attivi di sapere esattamente quale è la propria posizione assicurativa. “A maggior ragione – ha sottolineato il presidente Inpdap, Paolo Crescimbeni – occorre che gli iscritti conoscano la propria posizione assicurativa, puntualmente aggiornata ed è per questo che Inpdap ha realizzato un progetto, per consentire un colloquio automatizzato con i propri iscritti, i quali possono così consultare direttamente dagli archivi di gestione i propri dati assicurativi ed inserire a sistema eventuali variazioni anagrafiche o retributive”.
Positive le reazioni dei sindacati. La Fpl-Uil chiede che si accelerino i tempi per la previdenza complementare. “È da circa quattro anni, dal momento della stipula dell’accordo sull’istituzione del fondo di previdenza complementare, che lo chiediamo per implementare realmente la pensione integrativa”, afferma il segretario generale Giovanni Torluccio. “Il decreto ministeriale del 20 luglio – aggiunge – ci ha informati sui componenti di parte datoriale in seno agli organi del Fondo Perseo, destinato ai lavoratori della sanità e delle autonomie locali ed oggi l’Inpdap conferma l’avvio di un piano di informazione e di sensibilizzazione del personale. È necessario un incontro urgente con l’Aran per accelerare i tempi per l’effettiva realizzazione della previdenza complementare”.
La FP-Cisl riconosce invece una “grande importanza alla previdenza complementare nel pubblico impiego ed in particolare dei fondi negoziali Perseo (autonomie locali e sanità) e Sirio (ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici)”. “Dopo la riforma previdenziale – sostiene il segretario generale, Giovani Faverin – la previdenza complementare rappresenta una grande opportunità per i lavoratori pubblici. Opportunità sulla quale la Cisl ha sempre puntato e che vuole finalmente veder decollare”. Il sindacalista ricorda che l’adesione ai fondi avverrà su base volontaria da parte dei singoli lavoratori, “pertanto l’obbligo contributivo in capo ai lavoratori ed in capo alle rispettive amministrazioni (pari all’1 % degli elementi retributivi utili ai fini del Tfr) seguirà l’adesione stessa. Tecnicamente, alle contribuzioni reali si aggiungeranno quelle (virtuali) contabilizzate dall’Inpdap, che saranno rivalutate in relazione all’andamento dei fondi e che riguarderanno la quota del 2% della retribuzione utile al Tfr per i lavoratori già occupati al 31 dicembre 2000, il 100% dell’accantonamento del Tfr per quelli occupati dopo quella data e l’1,5% della base contributiva di riferimento del Tfr secondo le modalità previste dalla normativa vigente”.

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