Patto per solare qualità in campagna

ROMA – Stop alle speculazioni sui campi agricoli per realizzare parchi fotovoltaici. Arriva il patto di qualita’ tra agricoltura, ambientalisti, aziende e universita’. ”Occorre adottare un principio di precauzione – ha detto l’ex ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio che ha promosso l’iniziativa come presidente della Fondazione Univerde – perche’ non ci siano conflitti tra mondo agricolo e solare. E il nostro obiettivo e’ quello di far partire un tavolo permanente di confronto entro fine mese”.
Al fianco di Univerde la Coldiretti, l’organizzazione degli imprenditori agricoli. ”Non basta installare molto – ha detto Stefano Masini responsabile ambiente Coldiretti – ma installare bene. Accogliamo quindi con grande interesse la costituzione di questo tavolo perche’ non vorremmo risolvere le questioni nei tribunali”.
A tenere a battesimo l’iniziativa il convegno organizzato da Univerde su ‘Solare, agricoltura e territorio: opportunita’ e precauzioni’ nell’ambito di Zeroemission, a Roma. Al patto partecipano Wwf (”Se il beneficio e’ grande possono essere contemplati piccoli punti di sacrificio”, ha detto il presidente Stefano Leoni) e Universita’ (”L’integrazione degli impianti sta segnando il passo soprattutto al sud”, ha detto il preside della Facolta’ di Architettura della Sapienza di Roma, Livio De Santoli). Quindi no a deregulation ma ”linee guida – ha detto Luca Rubini del Centro di ricerca interuniversitario – per definire aree marginali senza valore naturalistico o produttivo”. Obiettivi mirati visto che in Italia la superficie agricola disponibile per impianti fotovoltaici e’ di circa 80.000 Km2. Potenziale che potrebbe creare seri problemi di impatto.
Dal canto loro le aziende sono pronte al confronto. ”Il solare – ha detto Andrea Fontana, amministratore delegato di Fotowatio Renewable Ventures Italia – rappresenta una diversificazione per terreni poco produttivi o incolti”. E stima che se i 3.000 MW di tetto previsti dal nuovo Conto Energia venissero installati tutti sul suolo, l’incidenza sarebbe pari a circa due terzi dell’isola di Pantelleria. Per il rispetto delle regole, infine, secondo Fabio Patti, direttore vendite della Yingli Green Energy Italia ”si potrebbe prevedere una sorta di certificazione su base volontaria”.

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