P.a., quella italiana è la meno efficiente d’Europa

Nei rapporti con le imprese la nostra pubblica amministrazione la meno efficiente tra i 17 Paesi dell’area dell’euro (la graduatoria non include la Lettonia che ha adottato la moneta unica dal 1-1-2014). Solo Grecia e Malta ottengono un risultato peggiore del nostro: tutti gli altri Stati garantiscono dei servizi alle proprie imprese nettamente superiori a quelli offerti dalla nostra p.a. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA che ha analizzato una dozzina di indicatori che ha permesso di stilare una classifica generale che consente di capire quali sono gli Stati europei dove è più semplice fare impresa. A salire sul gradino più alto del podio è la Finlandia: seguono l’Irlanda e la Germania. L’Italia, invece, si colloca al 15 posto a livello Ue, mentre nella graduatoria mondiale ci posizioniamo al 65° posto.

Dalla CGIA ricordano che a causa del cattivo funzionamento della nostra macchina pubblica e per l’eccessivo peso della burocrazia, l’Italia è in coda alla classifica europea per quanto riguarda gli Ide: ovvero, gli investimenti diretti esteri. Solo la Grecia presenta un’ “attrattività” inferiore alla nostra. Ciò vuol dire che gli investitori stranieri non vengono da noi perché, ad esempio, la giustizia funziona poco e male, perché il deficit infrastrutturale è drammatico, perché la presenza in alcune aree del Paese della criminalità organizzata ha toccato livelli preoccupanti, ma soprattutto perché i tempi di pagamento della nostra p.a. sono i peggiori d’Europa.

 “Al sistema dellepiccole e medie imprese, che costituisce il 99,9% del totale delle aziende presenti in Italia, la burocrazia costa, in termini assoluti, quasi31 miliardi di euro all’anno – hadichiarato il segretario della CGIA,Giuseppe BortolussiPer ciascuna di queste pmi si stima che il peso economico medio sia pari a circa7.000 euro. Tali costi penalizzano di più lepiccolissime impreserispetto alle aziende di dimensioni maggiori. Ricordo, ad esempio, che il 74% degli artigiani e dei commercianti lavora da solo: pertanto, la gestione degliadempimenti burocraticiviene svolta direttamente dal piccolo imprenditore, che, in alternativa, si deve rivolgere ad unliberoprofessionista o ad una associazione. Sia chiaro, parte della burocrazia è ineliminabile, utile ed indispensabile, tuttavia è necessario avviare unariforma della nostra pubblica amministrazione per renderla più snella, più efficiente e meno costosa”.

I numeri dell’inefficienza della nostra p.a.

• I neo imprenditori italiani subiscono il costo più elevato in Ue per avviare la propria attività;

• Sono necessari 234 giorni per ottenere tutti i permessi per costruire un capannone. In Ue fanno peggio di noi solo la Slovacchia e Cipro;

• Bisogna aspettare 124 per giorni ottenere l’allacciamento alla rete elettrica. In Europa la media è di 102 giorni;

• Per pagare le imposte, le imprese devono “impiegare” 269 ore all’anno: ben 33 giorni lavorativi. Ci supera solo il Portogallo;

• Nessuno ha un carico fiscale superiore al nostro: 65,8% sui profitti commerciali di una impresa;

• Per completare le procedure di esportazione sono necessari 19 giorni. In Ue nessuno impiega più tempo;

• Il costo per esportare un container è pari a 1.195 dollari. In Ue la media è di 1.044 dollari;

• Per completare le procedure di importazione si impiegano 18 giorni. Nessuno in Europa ci mette più tempo;

• Per importare un container il costo è di 1.145 dollari. In Ue è di 1.101 dollari;

• In una disputa commerciale sono necessari 1.185 giorni per ottenere una risoluzione. Solo in Slovenia e in Grecia la situazione è più critica della nostra;

• Il costo di una risoluzione in ambito commerciale è pari al 23,1% del valore della merce non pagata. In Ue è del 19,2%;

Analizziamo uno a uno i sottoindicatori che hanno consentito di stilare la classifica generale

• Costo per avviare una impresa 
L’Italia è fanalino di coda tra i paesi dell’area dell’euro. Per iniziare una attività un imprenditore deve sostenere un costo che non ha eguali nel resto d’Europa: ovvero il 14,2 per cento sul reddito pro capite.

• Ottenimento permessi di costruzione – Numero di giorni necessari 
Per dare inizio ad una attività, un imprenditore italiano riesce ad ottenere tutti i permessi per costruire un capannone dopo 234 giorni, ben 33 giorni in più rispetto la media Ue. 
Solo la Slovacchia (286 giorni) e Cipro ( 677 giorni) registrano una situazione peggiore della nostra.

• Allacciamento alla rete elettrica – Numero di giorni necessari 
Per ottenere l’allacciamento alla rete elettrica, in Italia sono necessari 124 giorni: 22 giorni in più della media europea.

• Giorni necessari per avviare un’impresa 
Solo in questo caso la performance italiana è di tutto rispetto: per dare avvio ad un ‘azienda sono necessari solo 6 giorni, contro i 13 della media Ue

• Pagamento imposte – Numero ore necessarie per anno
Per “espletare” il pagamento delle tasse, in Italia sono necessarie 269 ore all’anno, pari a 33 giorni lavorativi. Solo il Portogallo fa peggio di noi: ben 275 ore, pari a 34 giorni lavorativi.

• Pagamento imposte – Totale imposte 
Il carico fiscale presente in Italia non ha eguali in nessun’altra parte d’Europa. Sui profitti commerciali di una impresa, da noi le imposte incidono per il 65,8%, contro una media Ue del 44,3%.

• Commercio estero – Giorni per completare le procedure di esportazione 
Per completare le procedure di esportazione sono necessari 19 giorni. Nessuno registra tempi più lunghi dei nostri

• Commercio estero – Costo in $ per esportare un container
Per esportare un container un’impresa italiana è chiamata a spendere 1.195 dollari. A livello europeo siamo al 12° posto. Il costo medio in Ue è di 1.044 dollari.

• Commercio estero – N° di giorni per completare le procedure di importazione 
Per completare le procedure di importazione sono necessari 18 giorni. Nessun Paese europeo dell’area dell’euro presenta tempi peggiori dei nostri.

• Commercio estero – Costo in $ per importare un container 
Per importare un container in Italia si spende mediamente 1.145 dollari. Nella graduatoria ci posizioniamo all’ 11° posto. La spesa media in Ue è di 1.101 dollari.

• Giustizia (Dispute commerciali – Numero di giorni per la risoluzione) 
In Italia sono necessari 1.185 giorni per risolvere una controversia commerciale. Solo in Slovenia e in Grecia i tempi sono superiori ai nostri. La media Ue è di 622 giorni

• Giustizia (Dispute commerciali – Costo per la risoluzione) 
Il costo per ottenere una risoluzione in ambito commerciale è pari al 23,1% del valore della merce non pagata. Nell’area dell’euro la percentuale si attesta al 19,2%.

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