Multe, più guadagni più paghi

Fonte: Italia Oggi

Sanzioni più alte in proporzione al reddito e alla cilindrata del veicolo per chi trasgredisce al limite di velocità imposto nel tratto di strada. Ma anche estensione del limite di 30 km/h alle aree urbane con particolare tutela per pedoni e ciclisti. Sono queste le ultime indicazioni espresse dal sottosegretario alle infrastrutture e trasporti Erasmo D’Angelis del ministero dei trasporti circa la riforma del codice stradale (ddl 1588) presentata ufficialmente alla camera il 17 settembre e che si prevede possa vedere la luce entro la fine del prossimo anno. L’obiettivo principale della riforma è quello di snellire il codice stradale, conferma il portavoce governativo, nell’ottica di un codice breve con il rinvio di tutte le complesse disposizioni tecniche al regolamento di esecuzione che tra l’altro è anche una fonte normativa secondaria più facilmente adeguabile al progredire della scienza e della tecnica. Tra i criteri espressi del ddl è previsto espressamente che dovrà essere rivista completamente la disciplina sanzionatoria secondo principi di ragionevolezza, proporzionalità e non discriminazione. Proprio facendo riferimento a questo principio secondo il sottosegretario può risultare particolarmente interessante graduare le multe per eccesso di velocità in base alla capacità patrimoniale dell’automobilista. La velocità rappresenta certamente una delle cause principali di incidente, specifica D’Angelis, e per questo anche ora il codice punisce proporzionalmente il trasgressore. Più corri più paghi. Ma non basta. La stessa sanzione infatti non ha lo stesso potere di deterrenza per tutti. Per chi è abbiente anche una multa da 821 euro può non rappresentare un grande problema. Da qui la proposta inedita in Italia di modulare le sanzioni stradali secondo il livello di reddito del trasgressore. Siccome però l’Italia è un paese ad alto tasso di evasione fiscale, prosegue il portavoce del governo, l’ideale sarebbe anche introdurre dei correttivi collegati alla cilindrata del veicolo (e si spera, anche all’anno di immatricolazione, ndr). Sarà anche molto importante valutare come salvaguardare meglio pedoni e ciclisti, ha concluso d’Angelis, magari con l’estensione delle aree urbane con limite 30 km/h.

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