Milano prepara la stangata

Fonte: Il Sole 24 Ore

Erano anni che non si vedeva un bilancio così faticoso nel Comune di Milano: a metà maggio ancora non c’è un documento previsionale, e ciò che l’assessorato competente e il sindaco Giuliano Pisapia si accingono a presentare, lunedì prossimo, alla giunta è un documento che denuncia la difficoltà nel reperire risorse sia sul fronte delle spese correnti che sul fronte degli investimenti.
Nel 2012 all’appello, per le sole uscite ordinarie, mancano 582 milioni (negli ultimi anni le spese sono aumentate del- l’8,3% e le entrate del 2,8), mentre per rispettare il patto di stabilità servono 757 milioni. La leva, per la parte corrente, sarà essenzialmente quella fiscale, dato che una nuova tranche di vendite di partecipate dovrebbe essere usata per gli investimenti, e i tagli alla spesa della macchina comunale quest’anno non produrranno granché (dopo i 100 milioni di spending rewiew del 2011). Per quanto riguarda invece il patto di stabilità, nel 2012 arriveranno in soccorso i 400 milioni di Btp e conti deposito relativi alla chiusura anticipata dei derivati. Dunque ciò che sta mettendo realmente in crisi la giunta Pisapia sono i 582 milioni di squilibrio corrente.
La prima decisione impopolare sarà l’Imu seconda casa con l’aliquota al massimo, al 10,6 per mille, mentre per il 2012 l’imposta sulla prima casa dovrebbe rimanere ferma al 4 per mille (eventuali ritocchi sono rimandati al prossimo anno). Al netto dei mancati trasferimenti statali, e di tutto ciò che il Comune dovrà versare allo Stato, l’Imu dovrebbe garantire 309 milioni. Anche la tariffa sui rifiuti verrà adeguata, con un maggior incasso di 45 milioni. A queste due voci, si aggiungono le aspettative di recupero dell’evasione, da 34 milioni. Voce, quest’ultima, su cui i revisori dei conti potrebbero avere da ridire qualcosa, visto che già la Corte dei conti della Lombardia lo scorso anno criticò il fatto che un presunto recupero di evasione venisse messo in bilancio (24 milioni nel 2011).
Proseguendo. Dalla tassa sull’occupazione del suolo pubblico, il Cosap, Palazzo Marino dovrebbe incassare 43 milioni in più; dall’introduzione della tassa di soggiorno ne arriveranno 12. La chiusura dei derivati ha riservato un “regalo” anche per la parte corrente, con 40 milioni.
Infine, la partita dei dividendi e delle plusvalenze. Dalla Sea arriva una cedola di circa 15 milioni, da A2a di 10. Infine, la vendita dello scorso anno del 29,75% di Sea ha prodotto 45 milioni in più, che il fondo F2i dovrà versare al Comune, visto che si trattava di risorse vincolate all’aumento delle tariffe aeroportuali.
Mancano 20 milioni. Non è escluso un ritocco Irpef per i redditi superiori ai 75mila euro. E chissà che anche la giunta Pisapia non sia costretta a chiedere dividendi all’azienda di trasporto pubblico Atm, come avveniva con la giunta Moratti.

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