L’Italia bolle, afa opprimente nelle città

ROMA – Temperature bollenti in molte città italiane, oggi, con punte che hanno sfiorato i 40 gradi, come era stato preannunciato nei giorni scorsi. E tanti si sono messi in viaggio, soprattutto verso le località marine, in cerca di refrigerio, con la conseguenza che in uscita dalle città si sono formate lunghe code. Molti gli incidenti stradali con vittime, e due morti anche in montagna. Venezia, una delle città con il livello di allerta caldo più alto in questi giorni, oggi si è svuotata: tutti in spiaggia o chiusi in casa con il condizionatore acceso. Hanno fatto eccezione solo le aree di Rialto e piazza San Marco. dove i turisti, all’apparenza incuranti del sole implacabile, hanno affollato calli e negozi.
Ma tutto il resto del Veneto ricordava l’atmosfera del Ferragosto, con centri storici deserti e migliaia di bagnanti alla ricerca di refrigerio in riva al mare. E per accaparrarsi un posto sulla battigia, c’é chi si è svegliato all’alba o si è sottoposto allo stress delle code in auto, in particolare verso Jesolo. Altre città bollenti Torino e Milano: nel capoluogo lombardo, dove le temperature hanno toccato i 33 gradi, cittadini e turisti hanno affollato piscine e negozi, pieni di compratori in cerca non solo di saldi ma anche di un po’ di aria condizionata. I City Angels hanno lanciato l’allarme caldo per i senzatetto dopo che ne hanno soccorsi nove colti da malore negli ultimi giorni per le temperature torride. Termometro a 36 gradi in tre province del Piemonte, al di sopra dei 30 nelle altre, ma il caldo non è stato intenso come temuto. A Torino qualche refolo di vento e una leggera velatura di nuvole hanno attenuato calore e afa e l’umidità si è abbassata fino al 40%. Un uomo di 30 anni, che aveva deciso di trascorrere la giornata in riva al fiume Orco, nel torinese, per sfuggire all’afa, è annegato davanti alla moglie.
Temperature record anche in Sardegna, dove è scattato l’allarme anziani, mentre in Abruzzo, durante la celebrazione della messa del Papa a Sulmona numerosi sacerdoti si sono sentiti male per il caldo. Caldo intenso anche in Umbria, con punte di 34 gradi a Perugia: nel pomeriggio, in Valnerina, un intenso temporale ha provocato alcuni danni. Anche in Friuli un nubifragio si è abbattuto su ampie zone del Pordenonese: le forti raffiche di vento hanno divelto alcuni alberi che cadendo hanno interrotto la circolazione sulla statale Pontebbana. Una decina le vittime della strada in questa domenica torrida. Uno degli incidenti stradali più gravi è accaduto in Alto Adige, a Luttago, paesino di montagna in cima alla valle Aurina, dove due anziani sono morti e tre giovani sono rimasti gravemente feriti. Altro episodio grave sulla Casilina tra Molise e Lazio: due ragazze sono morte e altre due, minorenni, sono rimaste gravemente ferite nel tratto fra San Pietro Infine e Venafro, quando l’auto sulla quale viaggiavano si è schiantata contro un albero.
La voglia di fuggire dalle città e trovare un po’ di fresco ha portato molti a cercare rifugio in montagna. Ma l’inesperienza o l’imprudenza hanno provocato alcuni incidenti, con due morti, uno in Alto Adige e l’altro sulle Alpi Graie, dove il Piemonte confina con la Francia. E tre baby alpinisti sono rimasti feriti, uno in modo grave, sul Monviso, sempre in Piemonte. Le previsioni sull’andamento dell’ondata di calore che ha colpito l’Italia non lasciano ben sperare. Il bollettino della Protezione Civile segnala per domani ben 8 città con livello 3, il massimo: sono Bolzano, Brescia, Milano, Perugia, Roma, Torino, Trieste e Venezia.

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