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L’Imu non cambia, il patto sì

L’imposta municipale unica non cambia, almeno per ora. Mentre sul patto di stabilità e un suo allentamento le prossime settimane potrebbero riservare qualche buona nuova. E dunque nessuna novità per le aliquote Imu: entro il 18 giugno bisognerà pagare la prima tranche calcolando le aliquote base, 0,4% sulla prima casa con le detrazioni e 0,76% sulle seconde case, secondo quanto emerso nella tarda serata di ieri dalla riunione fra Governo e comuni a Palazzo Chigi. I comuni hanno apprezzato la decisione del Governo di sbloccare nel 2012 il pagamento di 20-30 miliardi di debiti della pubblica amministrazione, grazie ai quattro decreti su certificazione e compensazione che sono stati presentati ieri. Sul patto di stabilità interno, Monti ha rimandato ogni discorso dopo le decisioni che prenderà la Ue sul fiscal compact. Infine – riferiscono i comuni – il Governo ha promesso un fondo mobiliare ed immobiliare, da costruire con la Cassa depositi e prestiti, per favorire gli investimenti in infrastrutture. Resta confermato – chiariscono i sindaci – che l’intero ricavato dell’Imu prima casa andrà ai comuni; l’Imu sulla seconda casa sarà divisa al 50% fra Stato e comuni. Il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, non si dichiara “soddisfatto” per l’incontro, ma riconosce che il governo Monti mostra “un alto livello di responsabilità, qualità, serietà”. “Si apre da subito un confronto con il Governo molto intenso e serrato che dovrà portare, appena dopo la prima rata, a una definizione della stabilità vera dell’Imu come tassa municipale”, commenta il presidente dell’Anci, Graziano Delrio. “Non demorderemo finché l’Imu non tornerà ad essere una vera tassa municipale”, ha aggiunto  parlando comunque di “un clima positivo: il governo ha aperto in maniera significativa e aspettiamo di vedere una proposta concreta nelle prossime settimane”. In merito a un cambiamento dell’impostazione dell’Imu, si può “ragionare sulla seconda e sulla terza rata”, per avere quindi una soluzione “prima di dicembre”. Ovvio però che alle amministrazioni l’esito dell’incontro, viste le premesse e le richieste messe sul tavolo, non è andato del tutto giù. “Ci sarà un’interruzione dei rapporti istituzionali se non otteniamo delle risposte: registriamo la disponibilità nuova e vera del presidente Monti e dei suoi collaboratori e auspichiamo che questo confronto continui, altrimenti saremo costretti a una rottura istituzionale”, ha aggiunto Delrio Nel frattempo il presidente Monti ha ringraziato i comuni per avere spostato la manifestazione sull’Imu prevista a Venezia per domani, decisione giunta dopo dopo l’attentato alla scuola di Brindisi.
Il Consiglio dei Ministri ha intanto iniziato ieri l’esame di un intervento che consenta ai comuni colpiti dal terremoto in Emilia Romagna un allentamento del patto di stabilità interno. Il Presidente del Consiglio, nella sua qualità di ministro dell’Economia e finanze, ha annunciato il suo proposito di rinviare il pagamento dell’Imu per le abitazioni e gli stabilimenti industriali che saranno dichiarati inagibili. Nel comunicato finale del Cdm si precisa che entrambe le misure saranno operative nel momento in cui le Regioni, con l’ausilio delle autorità locali, avranno terminato il censimento delle effettive necessità, e ciò al fine di stabilire la necessaria copertura finanziaria. Il rinvio del pagamento dell’Imu per le case e le fabbriche effettivamente inagibili sarà previsto “in un decreto che sarà firmato nei prossimi giorni: si fa grande affidamento sulla serietà delle amministrazioni locali nello stilare un elenco preciso dei soggetti che vi avranno effettivamente diritto”, ha chiosato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà. “Si studierà anche un sistema – ha aggiunto Catricalà – per un allentamento del patto di stabilità per i comuni chiamati a sostenere spese necessarie alla ricostruzione ed alla ripresa dell’economia”.

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