“Leggi europee bis”, via libera del Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi, ha approvato lo scorso 8 novembre in via definitiva due disegni di legge volti a recepire le normative più recentemente adottate a livello di Unione Europea e a chiudere svariate procedure d’infrazione al diritto UE, suscettibili di determinare sanzioni pecuniarie a carico del Paese.

“I due atti – sottolinea il Ministro Moavero – sono molto importanti. Testimoniano la volontà del Governo di avvalersi al meglio della legge n. 234 del 2012, per accelerare il pieno e corretto recepimento delle normative europee. Questo consentirà ai cittadini italiani di poter fruire più rapidamente dei diritti e delle garanzie che tali normative prevedono e dei quali, in caso contrario, sono privati. Inoltre, renderà possibile una riduzione dell’elevato numero di procedure per infrazioni al diritto UE, pendenti nei confronti del nostro Paese. Un impegno questo, ancor più imperativo, in vista del prossimo ‘Semestre’ di presidenza italiana dell’Unione Europea, durante il quale  sono indispensabili credenziali di coerenza. Non va, infatti, dimenticato che le norme UE sottoposte all’iter di recepimento nell’ordinamento nazionale, sono state, nella quasi totalità dei casi, approvate in sede europea, anche con il voto favorevole italiano”.

“Infine – ha concluso il Ministro – vorrei ricordare che l’adozione dei due disegni di legge rappresenta anche il seguito concreto di un impegno preso con il Parlamento, nel luglio scorso, quando approvò le leggi ‘europea’ e ‘di delegazione europea’ 2013”.

Il Governo ha deciso di esercitare, per la prima volta,  la facoltà, di cui all’articolo 29 della Legge n. 234 del dicembre 2012 (“Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione Europea”), presentando al Parlamento due ulteriori disegni di legge, dopo l’approvazione delle leggi ‘europea’ e ‘di delegazione europea’ 2013, avvenuta nello scorso luglio.

Il nuovo disegno di ‘legge europea 2013’ mira a chiudere 7 procedure d’infrazione e 9 casi precontenziosi(c.d. ‘EU-Pilot’) e a dare attuazione a due regolamenti UE, a una sentenza della Corte di Giustizia UE e a una decisione Euratom.

In particolare, il testo contiene norme che:

  • eliminano le differenze di trattamento dei contribuenti, residenti in un altro Stato dell’Unione Europea, i quali producono la maggior parte del proprio reddito in Italia (c.d. ‘non residenti Schumacker’);
  • superano la disparità di trattamento fiscale fra le attività finanziarie detenute in Italia e quelle detenute all’estero; individuano le autorità competenti per la vigilanza sui soggetti finanziari;
  • aboliscono l’esonero di responsabilità del datore di lavoro, in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, nel caso di delega di alcune delle sue funzioni;
  • rendono più compiutamente disponibili al pubblico i dati relativi al monitoraggio ambientale e consentono la partecipazione dei cittadini all’elaborazione di piani e programmi in materia ambientale che non siano già sottoposti a VIA;
  • migliorano la tutela contro l’inquinamento acustico; prevedono l’obbligo per l’autore di un danno ambientale di ripararlo mediante il pieno ripristino della situazione antecedente il danno;
  • chiariscono alcuni dubbi interpretativi per l’applicazione della direttiva di disciplina dei ritardi nei pagamenti tra privati e fra le pubbliche amministrazioni e i privati.

Inoltre, in ottemperanza a una sentenza della Corte di Giustizia UE, è stata precisata la responsabilità civile dello Stato per le violazioni gravi e manifeste del diritto Ue da parte di organi giurisdizionali di ultimo grado.

Il nuovo disegno di ‘legge di delegazione europea 2013’ contiene la delega per il recepimento di 15 direttive, nonché alcune deleghe al Governo per l’attuazione di atti dell’Unione Europea. Consentirà di evitare ulteriori ritardi nel dovuto adeguamento dell’ordinamento interno al diritto UE, scongiurando il possibile avvio di altre procedure di infrazione da parte della Commissione europea.

Tra le novità contenute in questo disegno di legge, riveste speciale rilievo la delega al Governo per la predisposizione di un ‘testo unico’ in materia di protezione internazionale; si riordineranno così le normative di derivazione europea sull’attribuzione a cittadini di Paesi terzi all’Unione Europea della c.d. ‘protezione internazionale’ e sul diritto di asilo.

Inoltre, vi sono disposizioni che:

  • prevedono sanzioni, penali e amministrative, per la violazione di norme del diritto UE per le quali non sono necessarie disposizioni di recepimento nell’ordinamento nazionale;
  • disciplinano l’accesso all’attività degli enti creditizi e assicurativi, nonché la relativa vigilanza prudenziale;
  • regolano lo scambio di informazioni fra le autorità degli Stati dell’Unione Europea, ai fini dello svolgimento di indagini penali;
  • garantiscono maggior sicurezza nelle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi;
  • vertono sulla predisposizione dei bilanci;
  • rendono più rapida la reazione contro le frodi all’IVA;
  • disciplinano istituti di risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori;
  • rivedono la regolamentazione delle attività di supervisione degli enti pensionistici.

(Fonte: Dipartimento politiche europee)

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