Legge di stabilità, schiarita fra Governo e Regioni. Chiamparino: incontro positivo

“La mia è una valutazione positiva, intanto per la tempestività ed autorevolezza dell’incontro, secondo perché si è definita un’intesa di percorso e anche di merito per alcuni aspetti”. Questo il punto di vista del presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, al termine dell’incontro con il premier Matteo Renzi sulla legge di stabilità.

Riunione sui fondi alla sanità prima del varo
Chiamparino ha inoltre spiegato che “c’è stato l’impegno a una riunione, prima che la legge sia approvata, sulle ricadute finanziarie e quindi se e come il miliardo di aumento” del fondo sanitario “possa essere implementato o meno per 2016 o se maggiori costi si possano affrontare con interventi che riguardano la pluriennalità”.

Il Ministro Lorenzin: incontro estremamente positivo
Sulla stessa linea anche il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin. “È stato un incontro estremamente positivo – ha riferito – abbiamo condiviso tutti insieme il metodo che è il patto della salute. Quest’anno ci sono 1,3 miliardi in più rispetto allo scorso anno, dobbiamo fare in modo che produca valore che le Regioni possano utilizzare nel modo migliore”, ha concluso.

Il sottosegretario De Vincenti: il fondo sanitario continua a crescere
Secondo quanto riferito dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, il premier ha sottolineato “come con questo governo il fondo sanitario nazionale sia cresciuto anno dopo anno”. “È un primo passaggio, capiamo che le Regioni avrebbero voluto un aumento maggiore ma il fondo continua a crescere”, ha aggiunto.

L’avvertimento di Renzi
Altre fonti riferiscono che Matteo Renzi ha detto alle Regioni: “Abbiamo due strade: o scegliamo il muro contro muro e la demagogia, oppure giochiamo la carta della serietà e noi ci siamo”. “Se vogliamo – avrebbe proseguito Renzi – possiamo lavorare insieme per governare i processi complicati della Sanità, però dobbiamo essere chiari: non c’è taglio alla Sanità, ci sono meno soldi di quanto le Regioni chiedono, ma i fondi comunque aumentano e si passa a 111 miliardi”.

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