Legge di stabilità, Istat in audizione al Parlamento

Nel 2013 cala il Pil e diminuiscono i dipendenti e le retribuzioni nelle pubbliche amministrazioni. Aumenta l’inflazione, anche a seguito dell’Iva al 22%, e aumentano i poveri. Ma entro l’anno potrebbe finire la recessione. Questi in sintesi i dati esposti ieri dal presidente dell’Istat Antonio Golini alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, che stanno esaminando la legge di stabilità. 
Golini stima un calo dell’1,8% nel 2013 del Pil, prevedendo un calo “seppur limitato nel terzo trimestre, seguito da una debole variazione positiva”, motivo per cui a fine anno dovrebbe quindi “terminare la fase recessiva iniziata nel secondo semestre del 2011”. 
Anche la domanda di beni e servizi cala ulteriormente, “a causa dalla contrazione delle spese delle famiglie, che a causa della crisi hanno teso a razionalizzare le spese, tendendo verso il basso”. 
E se per il 2014 l’inflazione sarà spinta all’insù dello 0,3% a causa dell’aumento dell’Iva, si contano ancora i danni della recessione, che ha determinato “gravi conseguenze” sull’intensità del disagio economico: dal 2007 al 2012 il numero di individui in povertà assoluta è raddoppiato da 2,4 a 4,8 milioni. Quasi la metà (2,3 milioni), sempre secondo le rilevazioni dell’Istat, sono al Sud e di questi poco più di 1 milione sono minori. 
Contemporaneamente “tra il 2010 e il 2012 le spese per il personale dipendente sono diminuite di 6,6 miliardi di euro e quelle per le sole retribuzioni lorde di 5,8 miliardi”, si legge nella relazione di Golini, secondo cui “il quadro evolutivo dell’occupazione e delle retribuzioni di fatto nella Pubblica amministrazione nel periodo 2005-2012 misurato dai conti nazionali mostra un’evidente tendenza alla riduzione delle unità di lavoro, passate da 3,631 miliardi a 3,350 miliardi”. Inoltre, “nel biennio 2011-2012, il sovrapporsi degli effetti di una politica più severa di riduzione degli organici e del congelamento della dinamica retributiva ha determinato una significativa contrazione della spesa per il personale” delle pubbliche amministrazioni, “diminuita del 2,3% nel 2011 e del 2,5% lo scorso anno. Tale calo è stato la risultante di una marcata riduzione dell’occupazione, scesa (in termini di unità standard) dell’1,6% e del 2% rispettivamente nel 2011 e nel 2012, e di una lieve diminuzione delle retribuzioni pro capite (-0,7% e -0,6% rispettivamente nei due anni)”. 
Parlando infine degli effetti della legge di Stabilità, Golini sostiene che lo sconto di imposta medio stimato, per il taglio del cuneo fiscale, è pari a 116 euro annui per beneficiario su scala nazionale ed è maggiore della media per i lavoratori e i collaboratori che appartengono ai primi tre quinti della distribuzione dei redditi che comprendono famiglie con redditi medio bassi e medi.

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