Le risorse Fas per i neoassunti

Fonte: Il Sole 24 Ore

ROMA – È ancora una volta il Fas il “salvagente” per risolvere eventuali problemi o comunque allungamenti dei tempi sulle coperture. Stavolta tocca al bonus per i neo assunti al Sud. Un emendamento D’Antoni (Pd) approvato in commissione prevede infatti che, in attesa della Commissione europea, per garantire l’immediata operatività del credito di imposta per nuova occupazione al Mezzogiorno, si provvede alla copertura a valere sulla dotazione del Fondo aree sottoutilizzate. L’obiettivo è rendere la misura subito operativa, anche in considerazione dei tempi che sta richiedendo il negoziato Ue. Dopo la presentazione della proposta italiana, intorno a metà maggio c’è stato il primo incontro tra i tecnici italiani e quelli del commissario Ue agli Affari regionali che in quella sede hanno richiesto ulteriori chiarimenti. All’inizio di giugno il governo italiano ha dunque inviato una bozza dettagliata ma, stando a quanto trapela da fonti comunitarie, ci sarebbero ancora alcuni punti tecnici irrisolti. Possibile a questo punto che venga organizzato un nuovo incontro a Bruxelles o Roma per chiarire definitivamente le condizioni minime necessarie perché la Commissione approvi l’utilizzo dei fondi strutturali per il credito di imposta sull’occupazione. Quindi il ricorso al Fas potrebbe rivelarsi decisivo per non perdere il treno. La misura del Dl sviluppo, va ricordato, istituisce un credito d’imposta per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato nelle regioni del Mezzogiorno nei dodici mesi successivi all’entrata in vigore del decreto a patto che l’assunzione aumenti il numero di dipendenti. Quella sul Fas non è l’unica modifica al bonus. Un altro emendamento infatti stabilisce i casi in cui, oltre alla decadenza del diritto a fruire del credito d’imposta, il datore di lavoro è tenuto a restituire il credito già usufruito. L’obbligo scatta se i posti di lavoro creati non sono conservati per un periodo minimo di tre anni (2 per le Pmi) e nel caso in cui vengano definitivamente accertate violazioni su fisco e contributi in materia di lavoro dipendente, violazioni alla normativa sulla salute e sulla sicurezza oppure siano stati emanati dalla magistratura provvedimenti definitivi per condotta antisindacale. Novità infine sul credito di imposta a favore delle imprese che finanziano progetti di ricerca in università o enti pubblici di ricerca. Tra questi ultimi vengono ora inclusi anche gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (il ministero della Salute ne indica 17 pubblici, tra cui il Gaslini e il Carlo Besta, e 23 privati tra cui il San Raffaele). Sempre in tema di ricerca, si stabilisce i contratti di programma strategici dovranno essere stipulati dall’Istruzione non più da sola ma in tandem con lo Sviluppo economico. Stesso discorso per il decreto ministeriale che disciplinerà le modalità per il suo utilizzo: dovrà essere cofirmato dai dicasteri guidati da Paolo Romani e Mariastella Gelmini.

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