L’Anas studia i pedaggi on-line

Fonte: Italia Oggi

Lo stop agli aumenti dei pedaggi autostradali sul tutto il territorio nazionale, deciso dalla prima sezione Tar del Lazio lo scorso 4 settembre su ricorso del Movimento per la difesa dei cittadino, non fermerà i rincari decisi dalla manovra economica. L’Anas sta studiando metodi alternativi alla soluzione della prima ora che ha scatenato la valanga di polemiche da parte degli enti locali, comune e provincia di Roma in testa, e delle associazioni dei consumatori. Il nuovo sistema di esazione, fanno sapere dall’Anas, potrebbe essere quello del pagamento del pedaggio in modalità elettronica, detto «free-flow» (flusso libero). Lungo le autostrade in gestione, grande raccordo anulare compreso, potrebbero essere dunque installati dei portali che registrino l’attraversamento senza fermare il flusso di traffico, come accade ai varchi Telepass. In attesa delle decisioni dell’Anas, i rincari decisi dalla manovra economica del governo sono bloccati dalla giustizia amministrativa che, pur non avendo ancora pronunciato una sentenza sul merito, ha in via cautelativa bloccato gli extra pedaggi applicati dal 1° luglio al 5 agosto, giorno della sospensione del provvedimento da parte dell’Anas. Alle associazioni dei consumatori che reclamano ora i rimborsi il presidente Pietro Ciucci risponde chiaramente che la società affronterà la questione nel momento in cui il Tar dichiarasse illegittime le norme sui nuovi pedaggi autostradali con un provvedimento definitivo di merito. Parlando a margine della presentazione del bilancio sull’esodo estivo 2010, che si è svolta ieri a Roma, il presidente Ciucci ha dichiarato: «Noi abbiamo attuato le disposizioni di legge: abbiamo introdotto tariffe forfettarie cercando di contenere l’impatto sui pendolari e su chi percorre brevi tratti. Ci sono state alcune sentenze del Tar e del Consiglio di stato che hanno sospeso e non annullato gli effetti del decreto. Ad ogni modo noi ci siamo adeguati il più rapidamente possibile». Sulla questione è intervenuto anche l’amministratore delegato di Atlantia spa, Giovanni Castellucci. «Qualora l’Anas decidesse di rimborsare, Autostrade provvederà in tempi brevissimi per i clienti del Telepass; per gli altri utenti i tempi saranno più lunghi e se ne occuperà l’Anas». È chiaro infatti che, nel caso dovesse procedere ai rimborsi, Anas richiederebbe la ricevuta del pagamento, cosa agevole nel caso dei clienti Telepass, meno nel caso di coloro che hanno pagato in contanti ai caselli: questi ultimi avrebbero diritto al rimborso solo nel caso possano esibire la ricevuta del pagamento. «Ad ogni modo, vorrei che fosse ben chiaro che nella stragrande maggioranza dei casi si tratterebbe di rimborsi di minima entità, di poche decine di centesimi di euro», ha sottolineato Pietro Ciucci. «Si è creata una straordinaria mole di problemi per pochi crediti davvero significativi». Sulla class action ipotizzata dal Codacons nei giorni scorsi il presidente dell’Anas dà un giudizio netto: «Mi sembra un’ipotesi fantasiosa: noi ci siamo limitati ad applicare un decreto, che a sua volta dà applicazione ad una legge. Su quale base si può dare il via ad una class action?». Lo stesso Codacons propone una soluzione per risarcire gli utenti Anas: ridurre temporaneamente le tariffe autostradali per un importo pari agli aumenti annullati e per un periodo di tempo identico a quello in cui sono stati in vigore i rincari, ossia 36 giorni. «Così facendo», ha dichiarato il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi, «l’Anas assicurerebbe un indennizzo equo e omogeneo su tutto il territorio, evitando ben più costose procedure di rimborso ai singoli utenti e soprattutto non sarebbe costretta ad affrontare la class action del Codacons che, vista l’ultima sentenza del Tar, avrebbe esito positivo scontato e rappresenterebbe una sciagura per le casse della società». La risposta di Ciucci al Codacons è netta: «Anche questa mi sembra una soluzione fantasiosa, che incontrerebbe ostacoli di ogni tipo e non potrebbe essere equa: sarebbe una lotteria tra chi ha pagato e chi ne trarrebbe vantaggio».

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