La riduzione di risorse a disposizione dei servizi sociali mette a rischio gli interventi sul territorio

La riduzione di risorse economiche e umane a disposizione dei servizi sociali, ed in senso più ampio delle amministrazioni comunali competenti, pone degli ostacoli in materia di affidamento familiare e adozioni. Questo il nucleo concettuale che rappresenta l’intervento effettuato ieri presso la II Commissione giustizia  della Cameradall’ANCI per voce di Edi Cicchi, assessore ai servizi sociali, famiglia, edilizia pubblica e pari opportunità del Comune Perugia. L’audizione si è svolta nell’ambito dell’indagine conoscitiva sullo stato di attuazione delle disposizioni legislative in materia di adozioni ed affido.

I temi messi in evidenza sono tanti: 
sblocco del turn-over per il personale dei servizi sociali; 
– disporre di risorse economiche sufficienti a permettere ai servizi sociali di avvalersi della collaborazione di enti qualificati ai quali affidare progetti di accompagnamento e sostegno all’affido e all’adozione; 
– promuovere campagne di sensibilizzazione a livello nazionale a sostegno dell’affido e dell’adozione;  
– salvaguardare l’importanza dell’intervento individualizzato verso ogni minore  senza distinzione di età, sesso, etnia, lingua e religione dei minori stessi.

Queste in sostanza le richieste espresse dall’ANCI per migliorare l’attuazione dei dispositivi previsti dalla legge 149/2001 per quanto di competenza dei Comuni, in merito alle quali sarebbe opportuno intervenire. L’assessore Cicchi nel corso del suo intervento ha messo in evidenza come la riduzione di risorse economiche e umane a disposizione dei servizi sociali, ed in senso più ampio delle amministrazioni comunali competenti, ha posto degli ostacoli  in materia di affidamento familiare e adozioni. “Riduzioni – afferma – che pongono in difficoltà i Comuni per i quali la spesa sociale ha assunto il valore del 15,4% della spesa corrente per il 2013 posizionandosi al terzo posto tra le principali voci di spesa degli enti locali”.

Si crea, in tal senso, “una situazione a macchia di leopardo – ha sottolineato Cicchi – con una applicazione difforme della norma nei diversi territori in funzione delle disponibilità economiche dei singoli enti locali”. Un problema al quale si aggiunge quello relativo al collocamento dei minori stranieri non accompagnati, in crescente aumento nel nostro paese e verso i quali “ANCI – ha evidenziato – si è adoperata per promuovere il ricorso all’affidamento familiare, sensibilizzando i Comuni a un più diffuso è consapevole ricorso a questa modalità di accoglienza”. L’assessore Cicchi ha inoltre affrontato  il tema delle adozioni, verso le quali, come evidenziato nel documento consegnato, si sottolinea come il ruolo dei Servizi Sociali comunali è tanto strategico quanto delicato, comportando un costante investimento a sostegno degli interventi e delle figure professionali coinvolte e come la stessa previsione di legge attribuisce spesso agli Enti locali, nei procedimenti di questo tipo, l’ulteriore ruolo di Tutori dei questi minori e pertanto della gestione dell’attività amministrativa e processuale connessa, tra cui la nomina di un avvocato del minore e la partecipazione del Tutore quale soggetto processuale necessario. Una competenza che riguarda anche le adozioni internazionali.

Scarica qui la Nota ANCI relativa all’audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sullo stato di attuazione delle disposizioni legislative in materia di adozioni ed affido.

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