La classifica delle città inquinanti salva le metropoli

Anche una grande metropoli può essere ‘verde’, con le politiche giuste e le infrastrutture necessarie. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato dalla rivista Environment and Urbanization, secondo cui ad esempio gli abitanti di Denver, una città di poco più di mezzo milione di abitanti ai piedi delle ridenti Montagne Rocciose, in termini di produzione di CO2 pro capite sono molto peggio degli otto milioni di New York, dotata di un sistema di trasporti pubblici che ‘invoglia’ a non prendere l’auto.

Nel complesso, spiegano gli autori della ricerca, se è vero che dalle aree urbane viene il 71% dei gas serra immessi in atmosfera, non si può fare di tutta l’erba un fascio. La ricerca dell’International Institute for Environment and Development, un’organizzazione londinese con sede a Londra, ha esaminato i dati di 100 aree urbane di 33 paesi del mondo, valutando la quantità di CO2 pro-capite degli abitanti, e scoprendo diversi cattivi ‘insospettabili’: i cittadini canadesi, ad esempio, risultano 5 volte più inquinanti che i giapponesi, con Tokyo che ha i valori tra i più bassi dei paesi industrializzati.

Anche le città cinesi escono tutto sommato bene dalla ‘prova’ CO2, con Pechino e Shanghai rispettivamente a 10,1 e 11,7 tonnellate di anidride carbonica prodotta per abitante. Negli Usa la città più inquinante è appunto Denver, che con le sue 21,5 tonnellate di CO2 a persona ogni anno doppia la ben più popolosa New York: “Questo è dovuto alla possibilità degli abitanti della Grande Mela di utilizzare un ottimo sistema di trasporti pubblici – spiegano gli autori – mentre invece quelli di Denver tendono a usare di più l’auto”.

L’Europa in questa classifica sembra comportarsi abbastanza bene: tra le città del nostro continente prese in considerazione la peggiore risulta essere Rotterdam, in Olanda, dove la forte presenza di industrie legate a uno dei porti più grandi al mondo fa sì che ogni cittadino sia responsabile di quasi 30 tonnellate di CO2 l’anno. Londra è al livello di New York, con circa 10 tonnellate, mentre Parigi risulta molto più virtuosa fermandosi a 5 tonnellate.

Per l’Italia sono state prese in considerazione solo le aree di cui erano disponibili i dati in studi pubblicati su riviste internazionali, cioé Torino, Bologna, Napoli e il Veneto, tutte con livelli paragonabili a quelli di New York fatta eccezione per il capoluogo campano che invece va molto meglio, con una produzione di 4 tonnellate di CO2 pro-capite l’anno.

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