In Liguria debuttano i premi maggiorati

Fonte: Il Sole 24 Ore

Anche in altre regioni continuano le modifiche ai piani casa. In Liguria la nuova legge n. 4/2011 ammorbidisce vari limiti precedenti. Gli ampliamenti sono possibili su edifici fino a 1.500 metri cubi (circa 500 metri quadrati) e non più fino a mille metri cubi. In particolare, per quelli tra i 1.000 e i 1.500 metri cubi gli incrementi massimi sono di 170 metri cubi. Divengono ammessi i cambi d’uso anche per la parte preesistente. Solo gli ampliamenti in sopraelevazione debbono rispettare indicazioni tipologiche, formali e costruttive degli strumenti urbanistici e, soprattutto, i requisiti minimi di rendimento energetico previsti per le nuove costruzioni. È possibile un ampliamento ulteriore del 10% se ci si adegua alle norme antisismiche e di risparmio energetico, senza che sia più necessaria la dotazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. È aggiunto poi un nuovo incremento del 5% qualora si esegua anche uno solo di questi interventi: pannelli fotovoltaici sul tetto (almeno 1kW); serbatoi interrati per il recupero delle acque pluviali (capacità almeno 10 metri cubi); ripristino di suolo agricolo incolto circostante di superficie 10 volte l’immobile ampliato (compresi muretti in pietra); recupero vegetale di aree circostanti rovinate da incendi prima del 30 giugno 2009 di almeno 20 volte la superficie immobiliare; i recupero di almeno 300 metri di antichi sentieri e mulattiere che servono l’immobile. Infine è aggiunto un ulteriore 3% per gli edifici residenziali oltre i 500 metri sul livello del mare in comuni non costieri. Gli interventi di demolizione e ricostruzione residenziali serbano la percentuale del 35% in più, con il nuovo limite di 700 metri cubi al massimo per gli edifici oltre i 2.000 metri cubi. Le sostituzioni edilizie di edifici incongrui a destinazione diversa dalla residenziale vengono anch’esse premiate dal 35% in più di volume (prima non lo erano), ma dovranno avere volumetria non oltre i 10mila metri cubi e non cambiare d’uso per vent’anni. Le convenzioni necessarie, in caso di trasformazione a residenziale, prevedono un 20% di edilizia convenzionata realizzato o “monetizzato”. Altre modifiche “minori” in Molise (legge 2/2011) e in Sardegna (legge 1/2011) riguardanti soprattutto l’obbligo di standard a parcheggi. La Valle d’Aosta (legge 1/2011) va più a fondo, liberalizzando con più decisione gli ampliamenti di tutti i tipi di immobili turistici (alberghi, residence, affittacamere e campeggi) nonché degli esercizi di somministrazione di cibi e bevande (bar e ristoranti) e sostenendo gli interventi con mutui agevolati fino a 20 anni di durata più due di preammortamento (e non più di 15 anni).

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