Immobili statali mappati via web

Fonte: Italia Oggi

Una vera e propria rivoluzione coinvolgerà le scritture contabili sui beni immobili di proprietà dello Stato. Entro sei mesi, un provvedimento congiunto della Ragioneria generale dello stato-demanio, metterà nero su bianco i nuovi principi di revisione e informatizzazione delle predette scritture. Tra gli obiettivi, quello di una dematerializzazione degli atti cartacei a vantaggio di strumenti informatici, più celeri e facilmente consultabili. È quanto si desume dalla lettura del decreto del ministero dell’economia e finanze 16/3/2011, recante «Principi e direttive per la revisione e l’informatizzazione delle scritture contabili dei beni immobili di proprietà dello Stato», pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 luglio scorso. L’obiettivo, come recita il preambolo del decreto in esame, è quello di dettare una nuova disciplina delle scritture contabili dei beni, al fine di riformarle secondo criteri di efficienza, efficacia e semplificazione. Tutto, al fine di conseguire, grazie all’introduzione di procedure informatiche, la loro completa dematerializzazione. Il decreto, pertanto, che si compone di sei articoli, stabilisce i principi e le direttive per poter dare il via alla revisione e all’informatizzazione delle scritture contabili che riguardano i beni immobili statali, appartenenti al patrimonio disponibile e indisponibile e i beni appartenenti ad demanio storico- artistico direttamente gestiti dal Mineconomia e, per esso, dall’Agenzia del demanio. I principi su cui dovrà fondarsi la revisione e l’informatizzazione delle scritture contabili, prevedono una semplificazione e una razionalizzazione del sistema delle scritture oggi vigente, una rinnovazione dei registri e dei modelli tuttora in uso, nonché la revisione delle procedure informatiche, così da poter conseguire la dematerializzazione delle scritture contabili e garantire la trasmissione telematica dei flussi documentali. Le «nuove» scritture contabili dovranno obbligatoriamente riportare i dati idonei ad identificare «univocamente» gli immobili (ovvero il luogo, la denominazione, i dati catastali, l’estensione e la planimetria), il valore attribuito agli immobili, le eventuali variazioni intervenute nella consistenza e nel valore dei predetti immobili. Inoltre, le scritture dovranno contenere il titolo di provenienza, il reddito, le servitù, pesi ed oneri gravanti su di essi, l’uso cui sono destinati e la durata della relativa destinazione e il codice ad essi attribuito dal sistema europeo dei conti (Sec95). Anche gli inventari dei beni immobili statali ubicati all’estero devono essere strutturati in coerenza con le direttive indicate, tenendo però conto delle peculiarità degli ordinamenti giuridici degli stati interessati. Per l’avvio del nuovo sistema di revisione, occorrerà un provvedimento della Ragioneria generale dello stato (Rgs), di concerto con l’Agenzia del demanio che dovrà essere varato entro 180 giorni dalla pubblicazione del decreto in osservazione sulla Gazzetta Ufficiale (quindi, al massimo entro il 10 gennaio 2012). Dall’entrata in vigore del provvedimento, tutte le scritture contabili cesseranno dall’uso e saranno «chiuse», per essere conservate, almeno per un ventennio, negli archivi delle amministrazioni. La «migrazione» dalle vecchie alle nuove scritture contabili, sarà regolamentata da un apposito provvedimento della Rgs.

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