I comuni possono far pagare le rate Tares 2013 nel 2014

Fonte: Italia Oggi

I comuni possono disporre il pagamento di una o più rate della Tares 2013 oltre la scadenza dell’anno solare. E possono rimandare al 2014 anche l’incasso della maggiorazione di 0,30 euro al metro quadro.

Se infatti è «ragionevole e coerente con l’impianto generale delle norme sulla riscossione Tares che il pagamento della maggiorazione si applichi all’ultima rata in scadenza nel 2013», non può essere considerata illegittima la decisione del comune che opti per una scadenza temporale diversa. I municipi hanno inoltre pieni poteri sulla individuazione delle date di pagamento delle rate che possono essere fissate diversamente da quelle previste dalla legge.

Lo sostiene l’Ifel in una nota sulla rateizzazione della Tares 2013 che contesta l’interpretazione sostenuta dal dipartimento delle finanze nella risoluzione n. 9/Df del 9 settembre 2013.

L’Istituto per la finanza locale dell’Anci non condivide la conclusione del Mef secondo cui esisterebbe un obbligo per i comuni di far pagare la maggiorazione statale entro il 2013. La ragione, secondo i tecnici di via XX Settembre, andrebbe individuata nella necessità di assicurare la contabilizzazione del gettito nel bilancio dello stato e la quantificazione del Fondo di solidarietà comunale.

L’Ifel ha fatto notare come lo stesso Mef nella circolare n.1/Df/2013 abbia ribadito la piena libertà di cui gli enti godono nella determinazione delle scadenze di versamento della Tares, «ivi compresa quella riferita alla maggiorazione».

In quella sede, sottolinea l’Ifel, il Mef non ha mai espresso l’esigenza che il versamento della maggiorazione debba avvenire entro il 2013. Per questo «è impensabile ipotizzare vincoli operativi non espressamente dettati dalla normativa primaria», tanto più che le scelte delle amministrazioni locali «sono state fortemente influenzate dalla grave incertezza applicativa del nuovo regime Tares».

Lo stesso ragionamento vale per le date di scadenza delle rate. Per le Finanze la dead line deve essere fissata al 16 del mese di scadenza. Una conclusione a cui il ministero approda applicando per analogia i principi in vigore per il pagamento dei tributi erariali e delle relative addizionali. Ma per l’Ifel i comuni devono poter decidere in piena libertà perché «la disciplina delle scadenze Tares integra le caratteristiche di norma speciale applicabile autonomamente su base regolamentare».

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