Governance economica dell’Unione europea: la Commissione propone un sistema rafforzato di vigilanza macroeconomica, strutturale e di bilancio

La Commissione europea ha adottato il 1° luglio scorso una comunicazione che propone una serie di strumenti per rafforzare la governance economica dell’Unione europea e dell’area dell’euro. Punto centrale della comunicazione è l’attuazione di una vigilanza potenziata delle politiche fiscali, di quelle macroeconomiche e delle riforme strutturali. Tale sistema integrato di monitoraggio si esplicherebbe nel corso di un “semestre europeo” e sarebbe corredato di sanzioni volte a prevenire o correggere le derive atte a compromettere la stabilità finanziaria dell’UE e dell’area dell’euro. Il patto di stabilità e di crescita sarà potenziato, con particolare attenzione all’evoluzione del disavanzo di bilancio e del debito pubblico (cfr. MEMO/10/288).
Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha dichiarato:“Dobbiamo intensificare la governance economica in Europa. Sebbene l’UE disponga di vari strumenti di coordinamento della politica economica, la crisi ha evidenziato che non vi è stato un pieno ricorso a tali strumenti e che il sistema attuale di governance presenta delle carenze. Oggi la Commissione propone misure ambiziose che permetterebbero di fare progressi concreti. Attraverso il “semestre europeo” assicuriamo la coerenza al sistema europeo di vigilanza. Attraverso un sistema di incentivi e di sanzioni ci stiamo dotando degli strumenti per intervenire laddove risulta necessario.”
Il Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Olli Rehn, ha sottolineato “si avverte la necessità di una maggiore coerenza, lungimiranza e maggiore coordinamento nella preparazione dei bilanci nazionali e dei piani nazionali di riforme per garantire la stabilità finanziaria in Europa e ottenere una maggiore crescita, che porti nuova occupazione, in linea con gli obiettivi della strategia dell’Europa 2020. Abbiamo bisogno di un maggiore coordinamento a livello dell’UE, ma anche di maggior rigore nell’applicazione delle norme che ci siamo date, con sanzioni dissuasive per prevenire le derive e riconquistare la fiducia”.
Le proposte poggiano su tre principali assi di riforma. In primo luogo, si propone una sincronizzazione della vigilanza dell’Unione europea con le procedure nazionali di bilancio in un unico quadro, il “semestre europeo”. Gli Stati membri devono presentare simultaneamente i rispettivi programmi di stabilità e convergenza, nonché i programmi nazionali di riforma per garantire che si possa operare un coordinamento europeo tempestivo. Nel secondo semestre dell’anno gli orientamenti tratti da detto esercizio di valutazione tra pari dovrebbero ispirare la redazione particolareggiata dei bilanci nazionali per l’anno successivo.
Il patto di stabilità e di crescita dovrebbe essere rafforzato sia in fase preventiva che correttiva. La Commissione propone di esigere che siano realizzati progressi più rapidi verso un bilancio in pareggio, che garantirebbe un margine di sicurezza rispetto al disavanzo del 3% per i paesi con debito elevato o che si trovano in situazione di rischio significativo in termini di evoluzione del debito. Il criterio del debito dovrebbe essere applicato in modo efficace sulla base di un riferimento numerico chiaro e semplice per stabilire un ritmo soddisfacente di riduzione.
In secondo luogo, oltre alla vigilanza di bilancio, la Commissione propone di affrontare gli squilibri macroeconomici tra gli Stati membri, che indeboliscono la coesione dell’UE, e in particolare dell’area dell’euro. Un rilevamento tempestivo dei rischi grazie a indicatori più sofisticati nell’ambito di un quadro europeo più vincolante consentirebbe di correggere disavanzi in crescita.
In terzo luogo, il monitoraggio a livello dell’UE delle riforme strutturali negli Stati membri dovrebbero garantire che i risultati di tali riforme progrediscano in modo coerente rispetto agli obiettivi generali della strategia 2020 per una crescita più sostenibile, più rispettosa dell’ambiente, fondata sulla conoscenza e creatrice di occupazione, quale adottata dal Consiglio europeo nel giugno 2010.
La Commissione invita il Consiglio ECOFIN del 13 luglio pv a confermare l’avvio del ciclo di monitoraggio nell’ambito del “semestre europeo” a partire dal gennaio 2011 e ad approvare il Codice di condotta rivisto per il patto di stabilità e crescita. La Commissione presenterà nei mesi di settembre e ottobre le proposte formali illustrate nella citata comunicazione.

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